Dossier

Il termovalorizzatore che verrà

Come funziona

Termovalorizzatore TRM - benna di carico rifiutiCome funzionerà in concreto il termovalorizzatore di Gerbido? I rifiuti destinati all'incenerimento verranno trasferiti all'impianto per lo più su gomma (solo una piccola parte utilizzerà lo scalo ferroviario di Orbassano). I camion della raccolta raggiungeranno Gerbido tramite una bretella "dedicata" della tangenziale di Torino, evitando così di aumentare il traffico nella viabilità ordinaria se non per l’ultimo tratto. Ogni automezzo scaricherà l'immondizia in un bacino di raccolta di circa 18 mila metri cubi. Qui un gruista, utilizzando una delle due benne a polipo disponibili, preleverà e depositerà i rifiuti ciclicamente in una delle tre tramogge di ingresso ai forni di incenerimento.

La combustione della spazzatura avverrà tra 1.000 e 1.200°C su tre "griglie Martin mobili a spinta inversa", inclinate di 26° verso il piano dal caricatore. Il calore dei fumi di combustione alimenterà una turbina collegata a un generatore che produrrà energia elettrica, immessa nella rete nazionale attraverso l'apposita sottostazione (già realizzata da Terna). Una parte del vapore sarà prelevata dalla turbina per essere utilizzata invece come fonte di calore per l'acqua del teleriscaldamento delle abitazioni.

Termovalorizzatore TRM - caminoI fumi di combustione, dopo aver perso il loro calore per produrre vapore, verranno depurati attraverso quattro diversi sistemi di filtraggio: elettrofiltro (in grado di abbattere il 99 per cento della polvere contenuta nei fumi), reattore a secco (depura i fumi residui grazie all'azione di carbone attivo e bicarbonato di sodio), filtro a maniche (trattiene gli ulteriori residui solidi dei fumi, in particolare i sali sodici), reattore catalitico (rimuove più del 95 per cento degli ossidi di azoto).

Così "depurati", i fumi passeranno nel camino, dove sono istallati strumenti che ne misureranno temperatura, portata e pressione; un sistema di rilevazione verificherà la presenza eventuale di radioattività, mentre analizzatori per i principali inquinanti (polveri, anidride carbonica, mercurio...) invieranno dati all'impianto stesso per ottimizzarne il funzionamento e all'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente), che ne verificherà il rispetto dei limiti di legge. Previsto anche un "controllo in continuo", con prelievi periodici, di diossine e furani, che verranno inviati a laboratori esterni per le analisi.

I residui solidi (circa 260 g/kg) verranno raccolti in apposite fosse; le ceneri pericolose saranno inviate ad impianti specializzati per la loro inertizzazione.

Complessivamente l'impianto del Gerbido darà lavoro a 80-90 persone (di cui 15 amministrativi e i restanti operai specializzati); le maestranze saranno organizzate in 4-6 squadre, pertanto dentro all'inceneritore lavoreranno contemporaneamente non più di 20-25 persone. Le manutenzioni speciali saranno affidate a squadre esterne altamente qualificate, facenti capo per lo più alle aziende fornitrici delle diverse parti dell'impianto.

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