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Tumore al polmone: in Italia quattro nuovi malati ogni ora

L’allarme lanciato dagli esperti riuniti a Napoli per la conferenza dell’Associazione Italiana di Oncologia Toracica (AIOT)

Ogni ora quattro italiani si ammalano di tumore al polmone. Un killer che non perdona e che sempre più colpisce le donne, mentre si registra un calo tra gli uomini. Fortunatamente nuovi farmaci “intelligenti” stanno per arrivare anche in Italia. Questi i principali risultati emersi alla prima Conferenza Italiana di Oncologia Toracica (CIOT), che si è svolta a Napoli dal 26 al 28 giugno. All’appuntamento, promosso dall’Associazione Italiana di Oncologia Toracica (AIOT), hanno partecipato i maggiori esperti italiani e internazionali.

fumo donne «Il tumore al polmone», dice Filippo de Marinis, presidente dell’AIOT e direttore di Pneumologia oncologica al San Camillo-Forlanini di Roma, «sta diminuendo tra gli uomini perché iniziano a smettere di fumare. Aumenta, invece, tra le donne perché sono le irriducibili della sigaretta. In modo particolare le giovanissime. Basta andare all’uscita di una scuola per vedere quasi tutte le studentesse con la sigaretta in mano. Un andamento in crescita che riscontriamo anche nell’incremento dei tumori al polmone. Ci tengo molto, perciò, a lanciare un messaggio alle famiglie: non assecondate un figlio che fuma; non è una semplice “cattiva abitudine” giovanile, ma un’ipoteca sulla salute».

E se il legame tra carcinoma polmonare e fumo è una certezza, purtroppo non può stare tranquillo neppure chi è “virtuoso” da sempre, specialmente se donna: «Iniziamo a diagnosticare il tumore anche tra le non fumatrici», rivela de Marinis. «Una novità molto preoccupante. Si pensa che possa trattarsi di una debolezza genica (le pazienti per lo più esprimono una positività alla mutazione di un fattore di crescita tumorale, l’EGFR), un’interazione fra meccanismi ormonali e ambientali». Poi aggiunge: «Per lo più si tratta di un adenocarcinoma, un tipo di cancro aggressivo che tende a metastizzare più di frequente. Le pazienti non fumatrici (che rappresentano oltre il 65% dei casi) hanno in prevalenza tra i 50 e i 60 anni e non ci sono differenze culturali e di stato sociale».

Come scampare allora? «La donna ha compreso bene la prevenzione del tumore del seno e di tutto l’apparato genitale, così come l’uomo sta arrivando a prestare attenzione al cancro della prostata. Adesso sia gli uomini che le donne devono acquisire l’abitudine ai controlli del polmone, anche se non sono fumatori. Quindi attenzione alla tosse persistente e alle bronchiti ripetute».

Altro allarme riguarda chi fuma “light” e crede di essere meno a rischio di chi ricorre alle sigarette normali o senza filtro. «Una convinzione sbagliata», dice Cesare Gridelli, presidente della conferenza di Napoli e direttore Oncoematologia all’ospedale Moscati di Avellino. «Infatti il fumatore di sigarette light (che sono solo apparentemente meno pericolose) è portato ad aspirare più profondamente per raggiungere una maggiore soddisfazione. In questo modo, però, invia gli agenti chimici cancerogeni nella parte più periferica dei bronchi».

radiografia toracica Il tumore polmonare è un assassino “seriale”: è al secondo posto tra i tumori maschili e al terzo tra quelli femminili; si stima che solo quest’anno colpirà 32 mila italiani e ne ucciderà 26 mila, in un rapporto di 8 a 2 tra uomini e donne. L’intervento terapeutico è strettamente legato allo stadio della malattia: «Complessivamente si riescono a operare solo il 15-20% di pazienti con diagnosi di tumore polmonare». Per quelli più gravi e inoperabili si ricorre alle terapie farmacologiche: «Finora non c’erano prodotti mirati per le diverse forme cancerose», spiega Cesare Gridelli. «Ma entro pochi mesi saranno disponibili farmaci molto specifici, perciò diventa essenziale fare una diagnosi differenziale e accurata». E aggiunge: «Il tumore al polmone si manifesta in diverse forme: la prima è il carcinoma a “piccole cellule”, che colpisce 20 pazienti su 100 e insorge fra i 65 e i 70 anni. Ha la caratteristica di essere molto aggressivo e di svilupparsi con grande rapidità. Per questo tipo di carcinoma non ci sono nuovi farmaci. La seconda forma è detta “a non piccole cellule” ed è la più comune: colpisce 80 pazienti su 100. Si presenta con due volti: squamoso e non squamoso». Per la forma tumorale non squamosa, in particolare, è in arrivo un anticorpo monoclonale inibitore dell’angiogenesi: «Blocca la formazione di nuovi vasi e arresta la crescita del carcinoma», spiega l’esperto. «In parole semplici, appartiene alla categoria dei farmaci che “affamano” il tumore facendolo regredire». Per la stessa forma di cancro polmonare sarà disponibile anche un anticorpo monoclonale anti-EGF: «In questo caso il farmaco blocca il recettore che alimenta i fattori di crescita del carcinoma, che vanno a impiantarsi su altre cellule tumorali facendole progredire. È chiaramente indicato solo nelle forme tumorali con iper-espressione del recettore dell’EGF».

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