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Tumore al polmone: se ne deve parlare

Dalla medicina personalizzata parte la guerra al big killer, prima causa di morte per cancro nel mondo

Il tumore del polmone è la principale causa di morte per tumore nel mondo industrializzato,tumore polmone specialmente nei Paesi emergenti (Cina, India, Brasile) con oltre un milione di decessi in entrambi i sessi. Solo in Italia si ammalano di cancro del polmone 39.000 persone l’anno, l’11% di tutte le diagnosi di tumore, che incidono per ¼ sulla popolazione femminile e per ¾ su quella maschile.

La sintomatologia è aspecifica e spesso si presenta quando la malattia è ormai conclamata e in stato avanzato di diffusione e questo è il motivo per cui questo tumore è spesso sotto diagnosticato. I più colpiti sono sicuramente i fumatori, ma non solo, infatti oggi si riscontra una maggiore incidenza anche fra i non fumatori e le donne.

La mancanza di terapie che ne assicurano la guarigione, aggiunta alla sua alta incidenza, ha avvolto per anni questa neoplasia nella paura e nel tabù ma novembre è stato dichiarato dalla Global Lung Cancer Coalition “Mese di sensibilizzazione mondiale del tumore del polmone”, con l’obiettivo di far crescere l’informazione e la conoscenza a riguardo. Nonostante i media ne parlino ben poco infatti, la medicina sta facendo grossi passi nella cura del tumore al polmone; le novità arrivano sul fronte delle terapie mirate, con la possibilità di trattare per la prima volta anche tumori finora privi di una terapia specifica.

Inizialmente si distingueva tra carcinoma polmonare “a piccole cellule” e “a grandi cellule”. Oggi la classificazione è cambiata ed è fondamentale per identificare l’opzione terapeutica corretta: all’interno del carcinoma polmonare “non a piccole cellule” (NSCLC) vengono distinti tumori anaplastici, squamosi e non squamosi, questi ultimi chiamati adenocarcinomi e costituenti il 60-70% dei NSCLC. Il 5-10% di adenocarcinomi hanno una traslocazione del gene ALK che determina la produzione di una proteina attivante che innesca la proliferazione cellulare.

La scoperta di questi diversi tipi di tumore ha permesso l’elaborazione di una medicina personalizzata che agisce attraverso nuove terapie mirate su specifiche mutazioni geniche. La molecola più recente è crizotinib, terapia mirata per il recettore ALK.

Questa molecola offre benefici sia nel prolungare la sopravvivenza libera da malattia sia nel migliorarediagnosi tumore polmone la sintomatologia e la qualità di vita, tanto da determinare l’approvazione e la registrazione del farmaco da parte dell’FDA (Food and Drug Administration).

La medicina personalizzata in Oncologia si sta occupando di ogni singolo aspetto dell’assistenza al paziente: non solo la terapia, ma anche la diagnosi. Per arrivare a individuare la terapia corretta occorre, infatti, aver prima identificato l’alterazione genetica specifica attraverso il test molecolare per sapere se il farmaco potrà essere efficace in quel paziente.

L’utilizzo di biomarcatori nella diagnosi del carcinoma polmonare è fondamentale dal momento che dei tumori del polmone rilevati con una Tac spirale, 82 su cento sono effettivamente malattie pericolose, mentre 18 su cento probabilmente non sarebbero mai diventati significativi dal punto di vista clinico, come dimostra uno studio del National Lung Screening Trial sulla sovradiagnosi nello screening per il carcinoma polmonare .

Alla luce delle nuove conoscenze, il cancro non è più considerato un’unica malattia, ma un insieme di malattie, ognuna con caratteristiche specifiche. L’utilizzo della medicina personalizzata sui pazienti diventa a questo punto fondamentale per curare una patologia che si manifesta, evolve e risponde ai trattamenti in maniera del tutto individuale.

 

 

 

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