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La nuova Stroke Unit di Torino: tra le prime in Italia

Si è appena inaugurata, presso le Molinette, la nuova unità di prevenzione, cura e terapia, completamente dedicata ai pazienti affetti da ictus. Malattia che per tasso di mortalità è al terzo posto delle statistiche.

Al via la nuova Stroke Unit (centro ictus) delle Molinette. E’ un’unità di degenza che ricovera esclusivamente pazienti con ictus. L’assistenza è garantita da uno staff medico-infermieristico dedicato e specificamente formato. Alcuni studi hanno dimostrato come il ricovero in Stroke Unit sia in grado di ridurre la mortalità e la disabilità nei pazienti colpiti da ictus e come l’effetto favorevole sia mantenuto anche a distanza di tempo.

Sussiste infatti ancora a cinque anni una significativa differenza nella percentuale di pazienti indipendenti nelle attività della vita quotidiana ed in grado di vivere al proprio domicilio (34,5% rispetto al 18,2%) se il ricovero iniziale è avvenuto in Stroke Unit. ictus1

Nella lotta all'ictus l'ospedale Molinette di Torino, col patrocinio della Regione Piemonte, apre la prima Stroke Unit piemontese, tra le prime in Italia.

Nel nostro Paese l’ictus è per dimensioni epidemiologiche e rilievo sociale, uno dei più gravi problemi sanitari ed assistenziali. Esso rappresenta, infatti, la prima causa d’invalidità permanente, la seconda causa di demenza, la terza causa di morte. In Italia sono 200.000 le persone che vengono colpite da ictus ogni anno: di queste, 40.000 muoiono entro breve termine ed altre 40.000 perdono completamente l’autosufficienza, cambiando radicalmente la loro vita e quella delle loro famiglie. Solo a Torino l'ictus colpisce 2500 persone ogni milione di abitanti, ogni anno. In termini economici, il costo dell’assistenza si traduce in 3.7 miliardi di euro, pari allo 0.25 del Prodotto Interno Lordo italiano. Di quanti sono stati colpiti da ictus, il 20-30% muore entro tre mesi, il 40-50% perde in modo definitivo la propria autonomia, mentre il 10% presenta una recidiva severa entro 12 mesi. La diagnosi precoce e l’intervento adeguato potrebbero significare una diminuzione di questo grave carico sociale ed economico del 20-30%.

In Piemonte, peraltro, in base ai dati del servizio di epidemiologia, i tassi di incidenza e mortalità per ictus sono particolarmente elevati: con 774 decessi all'anno in più rispetto alla media nazionale. L'aumentata mortalità coinvolge tutte le classi di età ed entrambi i sessi. Inoltre sono presenti differenze sociali a svantaggio delle zone e dei soggetti con maggior deprivazione socio-culturale. Questo dato è risultato evidente a Torino (ma probabile anche nel resto del Piemonte), in cui sia l’incidenza sia la mortalità per ictus sono risultate nettamente superiori nei quartieri in cui vivevano soggetti con il minor livello di scolarizzazione (nessun titolo, scuola elementare, scuola media), rispetto ai quartieri in cui risiedevano soggetti con più elevata scolarizzazione (diploma o laurea). Tale differenza è stata rilevata in entrambi i sessi, anche se più marcata tra gli uomini. Lo svantaggio nei quartieri torinesi a maggior deprivazione è verosimilmente attribuibile alla maggiore esposizione ed al minor trattamento dei fattori di rischio vascolare (ipertensione, diabete, fumo, ipercolesterolemia, obesità) tra i soggetti meno scolarizzati. Infatti una parte delle differenze osservate (geografiche e sociali) è molto probabilmente dovuto ad un cattivo controllo dell’ipertensione arteriosa.

I dati del servizio di epidemiologia evidenziano inoltre come siano presenti differenze geografiche, soprattutto a svantaggio delle aree montane rispetto alle zone collinari e di pianura. E' probabile che le differenze geografiche e sociali nell’accesso a cure efficaci per l’ictus spieghino un’altra quota delle differenze di incidenza e mortalità per ictus osservate in Piemonte e a Torino.ictus3

La Regione Piemonte, ha deciso così, negli ultimi anni di compiere sforzi per migliorare l’accesso alle cure per i soggetti colpiti da ictus.

Il Piano Socio Sanitario Regionale 2007-2010 indica infatti la patologia cerebrovascolare tra le priorità da affrontare con interventi specifici.

Inoltre è stata recentemente pubblicata una nuova delibera in cui viene sottolineata la necessità di istituire specifiche unità di ricovero definite Stroke Unit ed ottimizzare l’accesso alla terapia trombolitica per i pazienti colpiti da ictus ischemico, ossia dall’infarto cerebrale.

L’ospedale Molinette di Torino, in linea con tali indicazioni regionali, ha deliberato (contemplandolo già nell’atto aziendale presentato alla Regione Piemonte nel giugno 2008) l’istituzione di una Stroke Unit (diretta dal dottor Paolo Cerrato) dotata di 8 letti monitorizzati, operativa dal 1 dicembre.

La stroke unit si configura, trattandosi di una attività fortemente integrata e che necessita della collaborazione di diverse figure professionali, come un modello organizzativo interdipartimentale, con preminenza del Dipartimento di Neuroscienze e del Dipartimento di Emergenza ed Accettazione. La creazione di una Stroke Unit prevede inoltre una stretta sinergia funzionale, oltre che tra le suddette aree dipartimentali, con la radiologia, la neuroradiologia, la neurorianimazione, la medicina interna, l'area cardiologica, la fisiatria. ictus4

In questo senso la Stroke Unit dipartimentale viene considerata un tassello, fondamentale ma non isolato, nel contesto del percorso del paziente colpito da ictus, che a sua volta deve prevedere l'integrazione delle diverse professionalità mediante l'attivazione di protocolli condivisi con lo scopo di garantire la massima efficacia e l'assenza di soluzioni di continuità nel trattamento del paziente, dal Pronto Soccorso sino alla dimissione a domicilio o in area protetta, inclusa l’Ospedalizzazione a domicilio. E' prevista pertanto la definizione di un gruppo di specialisti consulenti di riferimento configuranti uno Stroke Team multidisciplinare, che comprende rianimatori, internisti, geriatri, urgentisti, diabetologi, dietologi, foniatri, fisiatri, cardiologi e neuroradiologi. Inoltre le delibere regionali sulla patologia cerebrovascolare finora pubblicate considerano l’ospedale Molinette come struttura di II° livello in quanto dotata di specifiche competenze (neurologia, neurochirurgia, neuroradiologia, neurorianimazione, chirurgia vascolare), che rendono possibile prestazioni diagnostico-terapeutiche ad elevata complessità nell’ambito della patologa cerebrovascolare, quali ad esempio la trombolisi intrarteriosa. Pertanto per i casi con particolare impegno diagnostico-terapeutico l’ospedale Molinette rappresenta un riferimento per gli altri ospedali regionali e per i centri ictus regionali di I° livello.

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