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Dimmi come ti comporti con il cibo e ti dirò che problema hai.

I disturbi dell'alimentazione sono vari e si caratterizzano per le loro specificità. Riconoscerli aiuta a intervenire in tempo

Anoressia e bulimia sono disturbi del comportamento alimentare (DCA) di cui negli ultimi decenni si è sentito parlare abbondantemente, tanto che quasi tutti saremmo in grado di darne una definizione, anche quantomeno approssimativa.

Accade invece che altri disturbi del comportamento alimentare, non per minore importanza,  rimangano nell’ombra, rendendo la loro gestione sempre più difficile per gli operatori sanitari e le persone che si confrontano con tali problematiche. Poca sensibilizzazione e la difficoltà da parte di chi presenta il disturbo di Disturbi alimentari - dietingdenunciare il disagio troppo spesso fanno sì che il disturbo diventi abitudine e che si instauri un problema cronico.

Nel disturbo da "dieta cronica" (dieting) vi è un controllo esagerato del peso corporeo, associato ad un'attenzione quasi maniacale alla dieta e ad angoscia profonda ogni qual volta il peso cambia. Le persone affette da questo disturbo conducono una vita normale, tuttavia influenzata costantemente dall’esigenza di organizzare in modo impeccabile la dieta tanto che, ad esempio, uscire a cena con amici e fare una vita sociale accettabile diventa assai complicato.

Diversamente i criteri diagnostici per il Disturbo da alimentazione incontrollata o Binge Eating Disorder (BED), considerato un disturbo alimentare di tipo bulimico, sono le assunzioni ricorrenti e protratte di cibo (dette "abbuffate") associate a sensazione di perdita di controllo, ma senza l'uso sistematico di strategie compensatorie (strategie di eliminazione come induzione di vomito, assunzione di diuretici o lassativi) o da altri comportamenti compensatori (attività fisica sostenuta).

Più precisamente, le abbuffate sono definite compulsive, in quanto definite da due caratteri, entrambi necessari: il primo consiste nel mangiare, in un periodo di tempo breve (per esempio due ore), una quantità di cibo che è assai maggiore di quella mangiata nello stesso tempo e in circostanze simili da altri; il secondo carattere consiste nella sensazione di non essere in grado di controllare l'impulso ad alimentarsi.

Disturbi alimentari - controllo esagerato del peso corporeoGli episodi di abbuffate compulsive sono associati ad almeno tre di queste  caratteristiche: mangiare assai più in fretta del solito; mangiare fino ad avere una sensazione fastidiosa di pienezza; assumere, in breve tempo, quantità di cibo esagerate pur non sentendo fame; mangiare da soli a causa del disagio per le quantità di cibo ingerite; provare disgusto di sé, depressione o intensa colpa dopo aver mangiato.

Le abbuffate compulsive devono essere presenti per almeno due giorni la settimana per non meno di sei mesi.

In genere, il regime dietetico durante i pasti è regolare, o addirittura l'alimentazione è ipocalorica, ma è negli intervalli tra i pasti che si hanno le assunzioni incontrollate di cibo, anche perché spesso in questi momenti non ci sono altre persone presenti.

Le abbuffate si ripetono più volte nell'arco della giornata e sono protratte per almeno un paio d'ore. La quantità di cibo è di solito sottostimata; il senso di sazietà frena l'ulteriore assunzione di cibo, e l'assenza di manovre eliminatorie o di altre modalità compensatorie determina un continuo apporto calorico con aumento di peso a volte molto consistente (dai 20 ai 30 kg in sei mesi), accompagnato da alterazioni gastrointestinali, continua secrezione di insulina ed alterazioni ormonali, ed infine dai molteplici problemi connessi all'obesità (cardiocircolatori, respiratori, endocrini, etc.).

Disturbi alimentari - BEDDiversamente dalla bulimia, nel Disturbo da alimentazione incontrollata viene a mancare l'associazione tra tentativi di restrizione, l'abbuffata ed i comportamenti eliminativi. Il disturbo da alimentazione incontrollata è spesso associato all'obesità, anche se questa non è una condizione necessaria per la diagnosi di BED. Il BED, infatti, è presente nel 30% circa dei casi degli obesi che si rivolgono al medico e nel 2-3% di tutti i soggetti obesi.

In questi soggetti è frequente la presenza di depressione, specie per l'insoddisfazione del proprio corpo; mentre in circa l'80% degli obesi BED sono presenti disturbi dell'umore ed altri quadri psicopatologici (mania, disturbo bipolare) nel 50% dei casi; seguono i disturbi d'ansia e quelli di personalità (Borderline, Istrionico, Antisociale e Narcisistico).

La percentuale di incidenza del Disturbo da alimentazione incontrollata è difficile da determinare perché comprende una quota di soggetti obesi e un 30-40% di pazienti in lotta con la bilancia che si rivolge al medico per problemi di sovrappeso. Si calcola tuttavia che il 3% della popolazione soffra di BED. Questo tipo di disturbo è più frequente nelle donne (3:2).   L'esordio avviene, di solito, nella tarda adolescenza o verso i trent'anni. Da questa età in poi, la percentuale di esordio si mantiene costante fino ai 55 anni, e poi si assiste ad un nuovo aumento percentuale nell'adulto che ha superato questa età e nell'anziano.

Dati i frequenti episodi di variazioni di peso corporeo (anche superiori a 10 kg nel giro di alcune settimane), causati dai numerosi tentativi di dieta, si pensa che una concausa all'insorgenza del Disturbo da alimentazione incontrollata possano essere i trattamenti di riduzione del peso basati su restrizioni dietetiche drastiche e protratte.

I pazienti che soffrono di Disturbo da alimentazione incontrollata, nel momento in cui riescono a rivolgersi ad uno specialista per l'aumento ponderale, sono ben motivate a recuperare lo stato di salute.

Disturbi alimentari - dipendenzaLa sofferenza ansiosa spesso innesca il bisogno di abbuffarsi, in parte per placare un'angoscia ed in parte per una gratificazione temporanea. Con il peggiorare del disturbo compare rallentamento psico-motorio, ridotta attenzione all'igiene personale, apatia sul lavoro o a scuola e disturbi del sonno, come l'ipersonnia (dormire troppo) o l'insonnia da risveglio precoce.  Inoltre, si osservano conflittualità relative alla sfera dell'autostima, aspetti di personalità dipendente (da qualcosa o da qualcuno) con disistima e risposte regressive ad esperienze frustranti come lutti o separazioni.

Arrivati a questo punto si potrebbe fare confusione tra BED e bulimia nervosa, per evitare questo è opportuno ricordare che le differenze tra la Bulimia e il Disturbo da Alimentazione Incontrollata sono soprattutto a livello di comportamento e di rapporto con il cibo in genere.

Nella Bulimia nervosa sono presenti ripetute restrizioni dietetiche per controllare il peso, alternate ad abbuffate di grandi proporzioni quali/quantitative; mentre nel BED non sono presenti grandi restrizioni alimentari e le abbuffate riguardano minor quantità di cibo. Nonostante i ripetuti tentativi dietetici, i soggetti affetti da BED non riescono a limitare il loro introito calorico, ma la loro maggior preoccupazione è la sensazione di non riuscire a controllare il comportamento, non il peso.  Infatti la maggior parte dei pazienti con BED accetta un peso anche leggermente al di sopra della norma, ma disprezza il proprio corpo e le sue forme.

Alcuni studi, tra i quali anche una ricerca italiana, hanno dimostrato che nei BED la dieta e la perdita di peso non sembrano peggiorare le abbuffate, anzi, con un corretto programma dietetico, in molti casi, le abbuffate si riducono e il tono dell'umore ne risente positivamente.

Ci si è chiesti quale sia il motivo per cui la dieta riduce il numero di abbuffate nei pazienti con BED mentre le aumenta in quelli con bulimia nervosa. Anche se, al riguardo, non sono ancora stati effettuati accurati studi, sembra che il BED possa essere interpretato come una sindrome di discontrollo generale dell'alimentazione a cui si associa una psicopatologia specifica dei disturbi dell'alimentazione nei soggetti vulnerabili all'obesità e/o alla depressione. Nella bulimia nervosa, invece, le abbuffate sembrano conseguenti alla rigidità della dieta, a sua volta secondaria all'eccessiva preoccupazione per il peso e le forme corporee.

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