Personaggi

Alberto Magnaghi (1874-1945)

Insegnò Geografia nell’Ateneo torinese dal 1930 al 1945.

Nato a Casale Monferrato (AL) nel 1874, muore a Torino nel 1945. Si laurea a Firenze nel 1896 con Giovanni Marinelli, consegue la libera docenza in Geografia nel 1903 e comincia a collaborare con la cattedra di Geografia nella Facoltà di Lettere dell’Università di Torino, prima con Luigi Hugues, poi con Cosimo Bertacchi. Ricopre anche per incarico l’insegnamento nell’anno di vacanza della cattedra prima dell’arrivo a Torino di quest’ultimo. Consegue l’ordinariato nel 1922 e viene chiamato all’Università di Palermo. Succede a Bertacchi, quando questi si ritira per limiti d’età, alla cattedra di Geografia della Facoltà di Lettere dell’Università di Torino.

L’appartenenza alla scuola del Marinelli, vera fucina di formazione, prima a Padova poi a Firenze, della maggior parte dei geografi della sua generazione, quali ad esempio Francesco Musoni, Giuseppe Ricchieri, Attilio Mori, Cesare Battisti, Renato Biasutti, non impedisce a Magnaghi di formarsi una personalità scientifica del tutto nuova nel panorama della geografia accademica del suo tempo, pagando per questo un qualche prezzo. Egli infatti –a differenza del Bertacchi- non aderisce al modello del “perfetto geografo” definito dal maestro. Di salda formazione umanista, Magnaghi si dedica con coerenza alla storia della geografia, della cartografia e delle esplorazioni geografiche, ambiti di ricerca da sempre praticati dai geografi, ma considerati anche minori rispetto agli assi portanti della geografia positivista e trattati quindi in modo estensivo, poco misurandosi con le questioni di metodo storico. In essi Magnaghi porta un metodo rigoroso, inedito fino a quel momento, fondato su uno storicismo maturo e su una filologica esegesi delle fonti. I risultati della sua attività di studioso ne fanno tuttora un insuperato riferimento.

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