Recensioni

"I geositi nel paesaggio alpino della provincia di Torino" e "L'Anfiteatro morenico di Ivrea"

Luoghi e percorsi della conoscenza sul patrimonio geologico e geomorfologico da salvaguardare

A tutti sarà capitato di fare una scampagnata in montagna o fra i boschi con gli amici. Come non ricordarsi la soggezione provata di fronte alla visione imponente di un dirupio o a quella rilassante di un ruscello nascosto tra gli alberi? E poi immancabilmente qualcuno punta un dito e dice: “Guardate, un faggio!” oppure “Ho trovato un fossile”, magari subito dopo essere passati accanto ad una collina con la mente impegnata in pensieri quali “Ma quando ci fermiamo a mangiare?”. Il fatto di chiamare un albero “faggio” o “pino” non aiuta a rivelarci una fetta del mondo, al massimo potrebbe farci fare una bella figura con gli amici. Noi esseri umani siamo bravissimi a dare ad ogni cosa un nome e a classificarla, ma riusciamo davvero a leggere e capire la realtà che ci circonda?

Prendiamo per esempio il suggestivo paesaggio della Conca del Pra, un posto che a prima vista possiamo considerare come tanti. Quanti di noi riuscirebbero a scorgere nascosti nel suo profilo gli indizi che ci raccontano la sua storia? Alcuni potrebbero rivivere con la mente le frane che formarono il lago successivamente svuotato e colmato da depositi, ma probabilmente la mente della maggior parte di coloro che volgono il loro sguardo alla Conca del Pra è ben lontana da questi pensieri e decisamente più vicina al pranzo.

La maggior parte dei “non addetti ai lavori” tende ad interessarsi ai paesaggi naturali che la Terra ci propone solo in funzione alla loro spettacolarità e alla loro bellezza estetica. Nell’archeologia può essere considerato di vitale importanza anche un coccio di ceramica decisamente brutto in quanto conserva una traccia indelebile del nostro passato, perché questa mentalità non si applica anche nel campo delle Scienze della Terra? Purtroppo a causa della complessità degli argomenti trattati è difficile creare un interesse comune per la materia, di solito ci si limita ad uno studio sterile imparando a memoria i vari tipi di minerali alle superiori. Ciò ha portato ad un ritardo delle Scienze della Terra rispetto ad altre discipline.

copertina libro %22L'anfiteatro morenico di Ivrea%22 Le guide “I geositi nel paesaggio alpino della provincia di Torino” e "L'Anfiteatro morenico di Ivrea" sono un’ottima proposta di divulgazione scientifica, utile anche per comprendere meglio il nostro territorio e quindi la nostra storia. I paesaggi che ci troviamo davanti agli occhi tutti i giorni improvvisamente si riempiono di significati e noi acquisiamo le basi necessarie per effettuare un’osservazione critica e non solo passiva nei confronti di ciò che ci circonda.

Ogni esempio riportato viene spiegato in tutti i suoi aspetti, da quello folkloristico a quello storico fino ad arrivare alla spiegazione scientifica del fenomeno. Il linguaggio è rigoroso e tenta, spesso riuscendoci, di essere comprensibile anche ai “profani” della materia. La distanza tra il lettore e i contenuti scientifici delle guide viene ridotta anche grazie all’inserimento di leggende locali a noi familiari che danno una spiegazione fantastica dei diversi fenomeni naturali.

Questi volumi dimostrano il bisogno che si ha di sensibilizzare il pubblico nei confronti delle Scienze della Terra non solo in relazione ai beni materiali ma soprattutto a quelli culturali, creando quindi un interesse sempre maggiore per la propria Terra, per quello che ci offre e per quello che ci tramanda.

Le guide sono state realizzate in seguito ad un progetto di studio e valorizzazione di beni geologico-geomorfici presenti nel territorio avviato dalla Provincia di Torino e possono essere scaricate dal sito: http://www.provincia.torino.it/territorio/sezioni/difesa_suolo/geositi/geositi

In copertina


Provincia di Torino
Provincia di Torino
2006


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