Recensioni

Gli impostori della genetica

Bertrand Jordan, direttore del CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique), si erge in difesa della verità scientifica, condannando la facile e inappropriata diffusione di informazioni scientifiche non comprovate che possono turbare, dannosamente, l'immaginario collettivo

Lo scenario è quello della cosiddetta rivoluzione dei geni, in cui tutto sembra determinato dalla genetica, non solo il colore degli occhi ma anche la personalità e il carattere.

L'autore dopo una breve premessa storica sul vecchio dilemma che contrappone i concetti di acquisito e innato, esegue un'analisi sociologica, evidenziando come la natura biologica del comportamento sia stata in passato chiamata in causa addirittura per giustificare l'esistenza di disuguaglianze sociali.

Quindi torna ai giorni nostri, e si dichiara indignato per i numerosi articoli comparsi sui quotidiani che hanno stravolto il significato originale della ricerca, portando l'opinione pubblica a credere che sia stato identificato il gene dell'aggressività o dell'omosessualità.

Quello che svelerà lungo la sua narrazione, che passa attraverso alcune delle vicende scientifiche più importanti degli ultimi anni, è che l'identità di ogni persona, biologica e psichica, è il risultato di un lungo percorso che nasce nella genetica, ma si esprime e si complementa nel mondo e nelle vicende in cui essa si muove. Insomma allo stadio attuale delle cose, guardando il solo DNA non siamo in grado di descrivere la persona a cui appartiene, e probabilmente non saremo mai in grado di farlo.

Gli argomenti trattati riguardano "l'imminente" vaccino contro l'AIDS, non ancora messo a punto, la telomerasi definita immeritatamente più volte come l'enzima dell'immortalità, la terapia genica come panacea di ogni male, e l'immancabile gene della criminalità, che per inciso, allo stato attuale delle conoscenze, non esiste.

L'autore analizza il perché di questo fenomeno, e individua due colpevoli, da una parte i giornalisti avezzi ad usare notizie di "seconda o terza" mano, dall'altra parte alcuni scienziati, che hanno passato alla stampa alcuni risultati del tutto preliminari e ottenuti con metodiche scientifiche non ineccepibili.

In realtà, Bertrand Jordan, in questo libro discorsivo e di facile lettura, pone l'accento su un parametro, indipendente dall'errore umano del singolo: l'entusiasmo degli esordi che ha portato a pensare che tutto fosse molto più semplice, mentre le realtà appare più complessa di quello che si immaginava.

Oggi gli scienziati sono meno ingenui da questo punto di vista, ed è importante che questo salto di qualità venga percepito anche dai non addetti alla scienza, anche perché la ricerca sta veramente facendo passi da giganti, e nessuno esclude la possibilità che malattie oggi incurabili un giorno vengano trattate come semplici raffreddori.

In copertina


Bertrand Jordan
Grandi Tascabili Einaudi



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