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Notizia del 03/09/2002

La mammografia annuale scopre un maggior numero di tumori del seno, ma non riduce la mortalità

Una ricerca canadese potrebbe rivelarsi una vera doccia fredda su alcune strategie di prevenzione dei tumori. Secondo un articolo pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine, infatti, un esame mammografico annuale sulle donne tra i 40 ed i 50 anni riesce effettivamente a scoprire un maggior numero di tumori del seno, ma purtroppo il risultato finale in termini di morti non cambia.

Il Canadian National Breast Screening Study-1 ha coinvolto 50.000 donne di età compresa tra 40 e 50 anni, non incinte e senza alcuna precedente diagnosi di cancro. Circa venticinquemila di loro hanno ricevuto quattro o cinque mammografie annuali, mentre le altre (il cosiddetto gruppo di controllo) sono state sottoposte ad un normale esame del seno seguito dalle normali attenzioni del loro medico curante. Le donne di entrambi i gruppi avevano seguito corsi sulla autopalpazione del seno.

Dopo tredici anni, i risultati sono stati questi: sicuramente un maggior numero di tumori è stato scoperto grazie alla mammografia. Ma la mortalità è rimasta praticamente la stessa nei due gruppi. In altri termini, la maggiore scoperta dei tumori, quindi una diagnosi più precoce, non è stata sufficiente a salvare la vita di un maggior numero di donne. "I dati - dice Cornelia Baines, dell'Università di Toronto, una delle autrici dello studio - sono chiari: la differenza tra le donne che seguivano regolari mammografie e quelle del gruppo di controllo non è statisticamente significativa. La mortalità per cancro al seno non è stata ridotta".

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