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Le ricerche sono vere, effettuate da scienziati e riconosciute con tanto di pubblicazione su riviste scientifiche, ma le tematiche affrontate di sicure appaiono perlomeno stravaganti, tanto da meritarsi comunque un premio.

Questo lo spirito con il quale vengono conferiti gli Ig-Nobel Prize nella nobile sede dell'Università di Harvard.

Anche quest'anno non si può che sorridere di fronte alle ricerche premiate: si va dalla "fisica delle coda di cavallo", frutto della fatica di ben quattro scienziati, due americani e due britannici, che hanno calcolato il bilanciamento delle forze che danno forma e movimento alla coda di cavallo nei capelli delle signore, al sofisticato modello di fluidodinamica elaborato da un russo e un americano per capire come mai il caffè di una tazza che teniamo in mano rischia facilmente di uscire quando camminiamo. 

C'è anche chi ha stabilito che gli scimpanzè riescono a riconoscere altri scimpanzè guardando il loro fondoschiena e chi ha studiato l’attività cerebrale nei salmoni morti,   per non parlare dei ricercatori che hanno indagato lo strano fenomeno degli abitanti di un paese in Svezia, Anderslov, i quali hanno i capelli che diventano verdi. 

Ma se si pensa che il vincitore dell’Ig Nobel nel 2000, Andrey Gejm, dieci anni dopo vinse il vero premio Nobel per la fisica, allora, chapeau!