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Notizia del 14/03/2007

I premi Nobel negati alle donne

Ci sarà l'astrofisica Jocelyn Bell-Burnell lunedì 19 marzo 2007 a Milano a parlare della discriminazione perpetrata dal mondo scientifico nei confronti delle ricercatrici di sesso femminile.

L'occasione sarà l'evento organizzato alla Triennale di Milano dall'Associazione "futuro@lfemminile" che ha deciso di dare visibilità al progetto "Nobel negati alle donne di scienza" per sottolineare l’importanza delle scienziate che hanno dato un contributo fondamentale alla ricerca scientifica senza ottenere questo meritato riconoscimento.

La Bell-Burnell rappresenta uno dei casi più eclatanti in questo senso: fu lei con le sue ricerche a scoprire nel 1968 le stelle pulsar (stelle collassate fatte di neutroni), ma la prestigiosa Accademia di Stoccolma ritenne di assegnare il Nobel sei anni dopo al supervisore dei suoi lavori, Anthony Hewish.

Del resto le statistiche parlano chiaro: dal 1901 ad oggi su oltre 500 riconoscimenti assegnati soltanto 11 sono andati a ricercatrici donne, tra le quali l'italiana Rita Levi Montalcini.

Una scelta che ha sicuramente discriminato e penalizzato altre scienziate di rilievo che non l'hanno ricevuto pur avendo contribuito in modo determinante ai progetti scientifici premiati, come la biologa molecolare Rosalind Franklin, le fisiche Lise Meitner e Chien-Shiung Wu, Annie Jump Cannon, Nettie Maria Stevens che videro premiati per le stesse ricerche soltanto i loro colleghi maschi.

Il progetto, oltre al dibattito, prevede una mostra - percorso didattico che offre al grande pubblico, in modo diretto ed efficace, uno spaccato di cultura scientifica ignorato e poco citato dal mondo Accademico.