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Notizia del 09/03/2014

I prioni che causano la mucca pazza servono anche a conservare la memoria

I prioni sono quelle proteine divenute tristemente note come responsabili del morbo della mucca pazza e di malattie neurodegenerative come il Parkinson, ma in realtà, come ogni proteina, devono essersi evolute inizialmente per una funziona fisiologica e possono rivestire un ruolo importante nelle cellule sane.

Secondo uno studio di Eric Kandel, premio Nobel per la Medicina, nel sistema nervoso degli animali i prioni contribuiscono a stabilizzare le sinapsi che consentono la formazione delle memorie a lungo termine. Questi prioni formano delle lunghe catene, così come accade anche per i prioni tossici, detti anche “prionidi”.

Le catene proteiche che hanno un ruolo nei neuroni sani, hanno la capacità di autoperpetuarsi e quindi di conservare una memoria permanente. Questo può avvenire grazie ad una proteina chiamata CPEB, che mantiene attive le sinapsi conservandola anche dopo che lo stimolo iniziale non c'è più, comportandosi così come un prione.

Finora questa teoria è stata testata su lieviti, lumache marine, moscerini e topi, ma la CPEB potrebbe funzionare alle stesso modo anche nell'uomo per preservare i ricordi. I prossimi passi saranno lo sviluppo di migliori tecniche che consentano di vedere dove si attivano i prioni nel cervello e l'analisi approfondita di interrogativi sulla regolazione del processo prionico.

 

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