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Notizia del 26/09/2013

L'Europa occidentale tra le ecoregioni più degradate e vulnerabili

Già potevamo immaginarlo, ma vederlo affermato in un lavoro di ricerca dovrebbe ancor più far riflettere sul futuro cui il territorio in cui viviamo, e in generale il nostro pianeta, va incontro.

Un gruppo di ricercatori australiani ha infatti realizzato una mappa mondiale delle ecoregioni più vulnerabili al cambiamento climatico dalla quale emerge che le aree più critiche sono l'Europa centrale e occidentale,  l'Asia meridionale e sudorientale, la costa orientale del Sud America,  e l'Australia meridionale.

Lo studio ha valutato la capacità adattativa di un'ecoregione,  sulla base della percentuale di vegetazione rimasta intatta, incrociata con una stima della sua esposizione al cambiamento climatico in atto e a quello futuro, grazie a una serie di modelli climatici di proiezione al 2050. 

Inoltre, si è fatta un'analisi della stabilità climatica per il futuro, in questo caso le regioni più critiche tendono a essere localizzate alle alte latitudini, come nel caso del Nord America, del Nord Europa o della Patagonia del sud, oppure negli altipiani, come il Tibet settentrionale. 

Sono risultati devono far riflettere sulle misure di conservazione ambientale dei prossimi anni, adottando nelle aree già degradate e con una previsione di stabilità più sfavorevole un approccio che preveda la sinergia di diversi interventi, tra cui la traslocaizone delle specie minacciate e opere di ingegneria del territorio.

 

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