Notizie

Notizia del 07/05/2007

Gli studenti dei ceti meno agiati sono più predisposti per le materie scientifiche

Nuovo rapporto della Fondazione Idis-Città della scienza

Gli studenti provenienti dai ceti sociali svantaggiati apprendono e apprezzano la scienza e la tecnologia più dei loro coetanei benestanti: è quanto emerge dal Rapporto «Conoscere il suono, la natura, l’universo» realizzato dalla Fondazione Idis-Città della scienza di Napoli, a conclusione del progetto biennale «So… Science», finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del VI Programma quadro.

Lo studio ha preso in esame 600 studenti appartenenti a 11 scuole di Napoli e Comuni limitrofi, «quartieri dove, oltre alla camorra, dilagano l’evasione scolastica, la microcriminalità, le tossicodipendenze, la disoccupazione». Secondo Mario Campanino, che ha curato la pubblicazione del Rapporto, «questo risultato non può essere considerato semplicemente un caso isolato. Gli studenti provenienti dai ceti sociali deboli si rivelano in generale più abili ad approfittare delle occasioni formative in ambito scientifico, in particolare di quelle non formali». Questi percorsi di apprendimento risultano altresì «fondamentali per contrastare il disagio giovanile e la dispersione scolastica».

I curatori dello studio, in definitiva, ritengono indispensabile porre il rapporto tra l’educazione formale e quella informale (es. musei scientifici di nuova generazione, parchi naturalistici…) al centro dell’attenzione di quanti studiano le strategie per valorizzare l’insegnamento delle scienze, tanto più in un sistema-scuola che «ancora oggi è troppo “isola autoreferenziale” e non comunica a sufficienza con la società».

Per ulteriori approfondimenti: Città della Scienza di Napoli.

Suggerimenti