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Notizia del 15/04/2009

Cambiamenti climatici e variazioni del livello dei mari

Un pool di ricercatori italo-francese-australiano è riuscito ad aumentare notevolmente le conoscenze sul clima e il livello del mare durante i 3 picchi caldi dello stadio 7, penultimo periodo interglaciale occorso sulla Terra tra 190.000 e 245.000 anni fa. Un periodo quindi sul quale le uniche conoscenze sul livello del mare erano quelle ottenute dall’analisi delle carote glaciali o dei fanghi batiali negli oceani. La conoscenza della durata e della posizione del livello del mare dei periodi interglaciali è cruciale per i modelli che ipotizzano le variazioni del clima futuro. Lo studio, a firma di Fabrizio Antonioli dell’ENEA, è stato pubblicato dalla prestigiosa rivista scientifica “NATURE”.

Le stalagmiti concrezionate in una grotta vicino al promontorio dell’Argentario, in Toscana, sono state scoperte e campionate da Fabrizio Antonioli del Dipartimento Ambiente dell’ENEA. Esse possiedono una caratteristica unica al mondo: conservano traccia dei livelli marini (concrezioni di vermi marini, Serpulidi) di diversi periodi interglaciali precedenti all’attuale, fino al penultimo periodo interglaciale (249 mila anni fa). Tali livelli sono inframmezzati e sigillati dalle concrezioni continentali prodotte all’interno della piccola grotta ogni volta che il mare scendeva rispetto all’attuale livello. Le 36 datazioni effettuate con il metodo dell’Uranio/Torio sono state condotte sul carbonato di calcio di origine continentale che ha consentito una precisione superiore a quella ottenuta sulle barriere di corallo fossile.

I ricercatori hanno individuato gli effettivi livelli del mare occorsi nei tre picchi caldi (ascendenti) e freddi (discendenti) del penultimo periodo interglaciale, arrivando a scoprire che c’è stata un’importante glaciazione durante il periodo tra i 195.000 e i 248.000 anni fa, la cui entità era sconosciuta alla comunità scientifica internazionale.

Il clima della terra nel corso degli ultimi 3 milioni di anni è stato scandito da intensi picchi interglaciali (caldi) e più estesi periodi glaciali (freddi). Il livello degli oceani è sempre stato direttamente correlato alle variazioni del clima con oscillazioni (nel Mediterraneo) di circa 150 metri tra periodi caldi e freddi. L’osservazione e la misura di livelli del mare più antichi dell’ultimo periodo interglaciale (125.000 anni fa, Tirreniano, durante il quale faceva più caldo ed il mare era più alto di 6 metri) sono molto rari (pochi siti in tutto il mondo) e possono contribuire alla comprensione della durata dei periodi interglaciali (come quello attuale) e conseguentemente chiarire quali sono gli effetti antropici (effetto serra) e quali quelli naturali in relazione alle variazioni del clima attuale e di quello del prossimo futuro.

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