Che aria respiriamo a Torino?

I dati del Rapporto sulla qualità dell'aria nel 2012, pubblicato da Provincia di Torino e ARPA Piemonte, forniscono un quadro che ha alcuni aspetti positivi e altri ancora alquanto negativi

23 postazioni fisse più un mezzo mobile sono i "nasi" che, sparsi sul territorio della provincia di Torino, Rapporto qualità aria 2012 - copertinarilevano costantemente i parametri chimici di qualità dell’aria che noi tutti respiriamo. Tutte le postazioni fisse sono collegate attraverso linee telefoniche al centro di acquisizione dati e trasmettono con cadenza oraria i risultati delle misure effettuate, permettendo un costante controllo dei principali fattori che influenzano la qualità dell'aria.  Una sorta di "grande fratello" della situazione atmosferica del nostro territorio.

Come ogni anno, per fare il punto della situazione, Provincia e ARPA hanno pubblicato un rapporto che fornisce tutti i dati nel dettaglio.  Vediamo un po' come sono andate le cose nel 2012.

Intanto, per quanto riguarda l'ultimo decennio, si può dire che si è osservata una complessiva e significativa tendenza al miglioramento, anche se contestualmente si conferma la nota criticità del territorio in questione. 

Dei 12 inquinanti per i quali la normativa  stabilisce dei valori di riferimento,  la maggior parte, ben 8, rispettano ampiamente i limiti su tutto il territorio provinciale.  I punti critici sono rappresentati dai Postazioni rilevamento qualità aria - Provincia Torinoparticolati PM10, PM2,5 e dal biossido di azoto (NO2), che presentano superamenti dei valori limite in numerosi punti di misura. Anche l'ozono (O3) conferma la propria criticità nei mesi estivi in tutti i punti di misura del territorio provinciale.

Naturalmente i valori più elevati di PM10, PM2,5 e biossido di azoto si riscontrano nell’area urbana torinese, mentre i valori critici di ozono si registrano nelle aree rurali e di quota.

Il particolato sospeso - PM10 e PM 2,5 - è costituito dall'insieme di tutto il materiale non gassoso, generalmente solido, in sospensione nell'aria. Gli studi epidemiologici hanno mostrato una correlazione tra le concentrazioni di polveri in aria e la manifestazione di malattie croniche alle vie respiratorie, in particolare asma, bronchiti ed enfisemi.

Per il PM10 i dati rilevati del 2012 presentano il superamento del valore limite annuale in 5 stazioni di misura Concentrazioni PM10 annuali - 2012su 15 (i valori peggiori sono misurati da stazioni di traffico), mentre il valore limite giornaliero non viene rispettato in 11 stazioni. Solo le stazioni ubicate in quota o nelle vallate alpine rispettano tale valore.

La situazione è analoga per il particolato più fine PM2,5. Tutte le stazioni situate in pianura non rispettano il valore limite annuale.    Comunque nel 2012 si conferma la tendenza  al miglioramento per  il particolato e il biossido di azoto,  in quanto le concentrazioni di questi inquinanti sono risultate in tutti i punti di misura inferiori o  confrontabili con quelle dell’anno precedente. 

Particolare attenzione deve essere riposta sul biossido di azoto - NO2 -, che è da ritenersi fra gli inquinanti atmosferici maggiormente pericolosi perché irritante per le mucose e precursore dell’ozono e del PM nei Concentrazioni medie annue di NO2 a Torino - serie storicaprocessi fotochimici. Un contributo fondamentale all’inquinamento da biossido di azoto e derivati è dovuto, nelle città, ai fumi di scarico degli autoveicoli.  Nonostante l'evoluzione nei catalizzatori degli autoveicoli, la serie storica evidenzia nel corso degli ultimi 30 anni solamente un lieve calo delle concentrazioni e un superamento dei limiti in  ancora troppi punti di rilevazione.

L’ozono è invece un inquinante secondario, si forma all’interno di un ciclo di reazioni fotochimiche che coinvolgono gli ossidi di azoto e i composti organici volatili. Concentrazioni relativamente basse di ozono provocano effetti quali irritazioni alla gola, alle vie respiratorie e bruciore agli occhi; concentrazioni superiori possono portare alterazioni delle funzioni respiratorie.

E' quindi piuttosto grave rilevare che lo scorso anno il valore limite per la protezione della salute umana sia stato superato in tutte le stazioni del territorio provinciale, anche perché  l’analisi delle serie storiche di ozono rilevate nel corso degli ultimi 10 anni, mostra una sostanziale stabilità dei valori di concentrazione, con una variabilità dovuta soprattutto alla situazione meteorologica del singolo anno.  Il che significa che è ormai da anni che siamo costantemente sottoposti all'effetto deleterio di questo inquinante.

E' evidente di conseguenza la necessità di una revisione globale della strategia tematica sull’inquinamento atmosferico, cercando di creare, oltre alla revisione delle norme di settore, un programma di supporto all’innovazione tecnologica per l’industria, le attività energetiche e i trasporti.
Ed è proprio su quest’ultimo settore che dovranno essere compiuti gli sforzi principali, sia in quanto rappresenta la fonte principale di PM10 e ossidi di azoto, sia perché le innovazioni tecnologiche introdotte per la riduzione delle emissioni inquinanti, in particolare sui veicoli diesel, non hanno portato ai risultati previsti.

Per approfondimenti: http://www.provincia.torino.gov.it/ambiente/inquinamento/eventi/sguardo