Laboratorio chimico della Camera di Commercio di Torino
Nel quartiere Italia61, vicino al Po alla periferia sud di Torino, tra il Palazzo a Vela e il Palazzo del Lavoro c’è una costruzione circolare più piccola.
Durante l’esposizione che nel 1961 celebrò il primo centenario dell’unità dell’Italia, questo edificio era il padiglione del Ministero del Lavoro e degli istituti previdenziali, che presentavano una mostra retrospettiva sulle conquiste sindacali nel secolo passato.
Oggi vi si trovano invece i microscopi, i cromatografi, i termociclatori e le altre attrezzature di un moderno centro per analisi chimiche e microbiologiche.
Qui infatti ha sede dal 1980, dopo una ristrutturazione effettuata dall’architetto Paride Strobino, il Laboratorio chimico della Camera di Commercio, Industria e Artigianato (CCIA) di Torino.
L’edificio cilindrico di cemento e vetrate, con il tetto-lucernario in plexiglas e le tubature di servizio a vista, è suddiviso in “spicchi” che ospitano numerosi laboratori dove una cinquantina di specialisti effettua analisi merceologiche e nutrizionali al servizio delle imprese e anche dei consumatori privati.
Non c’è praticamente settore della nostra vita quotidiana, dall’alimentazione alla salute, che non richieda gli esami di questi laboratori.
Qui per esempio si verificano le informazioni che troviamo sulle etichette delle confezioni alimentari nei supermercati, si effettuano i controlli sulla potabilità dell’acqua che esce dai nostri rubinetti e si valuta la qualità dell’aria nelle fabbriche a rischio o nelle sale operatorie degli ospedali.
I diversi laboratori operano con strumenti, tecniche e obiettivi che possono variare molto a seconda dell’applicazione. Vediamone alcuni esempi.