Il meridiano terrestre come metro di paragone
La misura della Terra è stata parametro fondamentale anche per la definizione di grandezze che apparentemente non hanno nessun legame con essa. Vi siete mai chiesti, ad esempio, perché un metro è lungo proprio un metro? Ebbene questa misura deriva dalla lunghezza del meridiano terrestre.
La sua storia comincia nel 1792, in Francia, nel periodo della Rivoluzione.
Fino ad allora, in Francia come nel resto del mondo, esistevano un’infinità di unità di misura, diverse non solo da uno Stato all’altro, ma anche all’interno di una regione, di una provincia o di un distretto. Unità diverse nel nome e a volte diverse nel valore, anche se con lo stesso nome. E per una stessa grandezza, ad esempio la lunghezza, unità diverse, a seconda che si misurassero campi o stoffe o edifici.
Questa organizzazione era un’eredità del sistema feudale, che limitava gli scambi commerciali fra le varie aree geografiche, facilitava i raggiri nelle compravendite e rendeva difficile una tassazione uniforme.
Lo spirito illuminista che guidava la Rivoluzione francese non poteva tollerare questa fonte di disuguaglianza fra i cittadini. Questo convinse il governo rivoluzionario ad incaricare la comunità degli scienziati, attraverso l’Accademia delle Scienze, della definizione di un sistema di unità di misura universale, ricavato da parametri non soggetti all’arbitrio umano. Per soddisfare questo requisito, sembrò ovvio rivolgersi alle grandezze della natura, considerate oggettive e immutabili. Dopo ampie discussioni, per la lunghezza fu deciso che l’unità base sarebbe stata pari alla decimilionesima parte dell’arco di meridiano compreso fra il Polo Nord e l’Equatore e passante per Parigi.