Dossier

La Biblioteca Storica della Provincia di Torino: una fonte di preziosi testi scientifici

Il Fondo Carlo Ignazio Giulio

Il 6 settembre 1967 la Provincia di Torino, tramite il colonnello Gian Carlo Falconieri, unico erede della nobile famiglia Giulio, ricevette in donazione dall'antica casata canavesana il materiale librario relativo soprattutto ai due personaggi piú qualificati della famiglia : il barone Carlo Giulio, Prefetto del Dipartimento della Sesia (VC) nel periodo del primo Impero Napoleonico, e suo figlio, il prof. Carlo Ignazio Giulio, nota figura di scienziato e di scrittore (1803-1859). Con il fondo librario vennero donati anche l'archivio e i preziosi cimeli precedentemente custoditi nella casa di famiglia a San Giorgio Canavese.

Biblioteca Storica Libro La biblioteca della famiglia Giulio è classificabile tra le raccolte di studio, nelle quali il materiale librario è omogeneamente connesso agli argomenti e ai percorsi di ricerca di chi lo ha collezionato. Nel complesso si tratta di una preziosa testimonianza degli interessi culturali di due protagonisti della storia e della cultura piemontese e canavesana nel corso di oltre un secolo di eventi. Nel suo nucleo più antico si ritrova specchiata in particolare la personalità di Carlo Ignazio: i suoi interessi di ricerca sono facilmente individuabili nelle numerose opere di matematica, meccanica, ingegneria, architettura, fisica, chimica, ma anche filosofia e letteratura, diritto e storia presenti nella raccolta.

La biblioteca di Carlo Ignazio Giulio esprime non solo la forte personalità dello studioso, ma anche, più in generale, il ventaglio di discipline, perlopiù scientifiche, che costituiva il bagaglio di informazioni di un tecnico-intellettuale nel Piemonte sabaudo della prima metà dell'ottocento. La straordinaria compattezza del Fondo Giulio è anche la testimonianza di un rinnovato sistema educativo che in Piemonte derivava dal contatto con la cultura francese, ma che aveva radici profonde in istituzioni torinesi antiche, come l'Accademia delle Scienze. Un grande salto qualitativo era derivato dalla presenza di personalità di spicco delle scienze pure, come Lagrange, che avevano dato al Piemonte un livello elevato di partecipata adesione agli sviluppi delle scienze esatte quali la fisica, la chimica e la matematica, con numerosi risvolti in campo applicativo.

Particolare rilievo merita l'archivio "Giulio", che si compone di due gruppi ben distinti. Il primo raccoglie il materiale di studio e la corrispondenza del prof. Carlo Ignazio Giulio (1803-1859) con preziosi manoscritti relativi ai suoi studi di ingegneria, di economia, di statistica, in gran parte inediti o poco noti.

Il secondo gruppo raduna le carte della famiglia Giulio, originaria di San Giorgio Canavese, dalla fine del Seicento al secolo XIX, con documenti significativi riguardanti la casa e le proprietà agricole dei Giulio a San Giorgio Canavese, i carteggi tra i vari membri della famiglia, testamenti dotali, un inventario di beni immobili, iniziative benefiche e assistenziali eleganti edizioni di Venezia, Milano, Roma, Parigi, Colonia, Anversa, ecc. ecc. Ma è soprattutto l'arte tipografica del '700 italiana e straniera a essere abbondantemente documentata da opere di particolare pregio, alcune delle quali adorne di tavole e stampe di finissima fattura.

Volume Lecchi Biblioteca Storica L'accesso alla biblioteca "Giulio" non può che essere tematico. In questo modo si vedono man mano emergere le diverse discipline: l'agricoltura, con testi generali di carattere statistico, tecnologico, oppure monografico su argomenti come la bachicoltura, e la frutticoltura. Il filone ingegneristico-scientifico, gran parte del quale è dedicato all'ingegnaria idraulica, specializzazione di Carlo Ignazio Giulio, con numerosi volumi inglesi e francesi. Nazioni attraverso le quali passava la via dell'aggiornamento, in particolare per quanto riguarda la meccanica del ferro. Giulio seguì inoltre da vicino lo sviluppo della scienza ferroviaria raccogliendo le testimonianze del fitto dibattito politco-economico che esso creò negli anni intorno al 1840.

E ancora troviamo opere di meccanica, tecnica mineraria, vetraria, alimentare e cartaria. Più in generale di tutte quelle trasformazioni scientifiche connesse con lo sviluppo industriale.

Di gran lunga predominante è però la pubblicistica in materie scientifiche, siano esse scienze fisiche o naturali. Si tratta di centinaia di opere, tra fisica, geometria, idraulica, matematica, meccanica. Numerose opere sono di argomento statistico e storico, mentre un posto a sè occupano alcuni resoconti di viaggio e carte stradali e geografiche.

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