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Avviato con successo l'LHC, grazie anche al contributo dell'INFN di Torino

Avviato con successo l'LHC, grazie anche al contributo dell'INFN di Torino

Mercoledì 10 settembre 2008 nell’acceleratore di particelle LHC del laboratorio europeo del CERN di Ginevra, ha girato per la prima volta un fascio di particelle lungo l’intero circuito di 27 chilometri.

C'era chi aveva previsto che l'avvio dell'LHC (Large Hadron Collider) sarebbe coinciso con la fine del nostro Pianeta, inghiottito in un gigantesco buco nero. Così non è stato, dopo anni dedicati da migliaia di fisici di tutto il mondo alla preparazione del momento cruciale, il 10 settembre 2008 i primi fasci di protoni hanno iniziato a girare in quello che è l'acceleratore di particelle più grande e potente mai costruito dall'uomo. LHC beamspot La tensione tra gli scienziati direttamente coinvolti e presenti al CERN di Ginevra, così come tra quelli collegati da tutto il mondo in webcast, era naturalmente altissima. Del resto il momento, anche dal punto di vista mediatico, è stato di quelli che si racconteranno negli anni, sicuramente il più importante di questo secolo per il mondo scientifico.

Il primo "giro" di protoni lungo l'anello di 27 km di circonferenza, iniziato alle 9.30 del mattino e conclusosi dopo circa 50 minuti, ha dimostrato che la macchina funziona secondo le aspettative degli scienziati.

Il fascio, che ha percorso la circonferenza settore dopo settore, era composto da un pacchetto di un miliardo di protoni che hanno viaggiato all'energia di 450 GeV. Ogni volta che raggiungeva un settore il fascio veniva distrutto e ne veniva iniettato uno nuovo che raggiungeva il settore successivo. LHC sala controllo 10sett Complessivamente, tra l'iniezione nel primo settore e quella che ha completato il giro, sono passati circa 50 minuti. E' stato già possibile osservare interazioni protone-protone a bassa energia perché le particelle del fascio hanno incontrato quelle del gas residuo all'interno della ciambella dell'acceleratore. Verso le ore 12.00, poi, è circolato anche il fascio in senso contrario.

E' un grande successo della fisica europea, conseguito dopo anni di lavoro, lo sforzo di migliaia di ricercatori e 3 miliardi di euro investiti. Ma è un grande successo anche per la fisica italiana, perché LHC nasce con un enorme contributo di idee e di scienziati del nostro paese, coordinati dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Sono oltre 600 i ricercatori italiani che lavorano a Ginevra e altre migliaia che collaborano a questa grande impresa.

Nei prossimi mesi, LHC verrà portato ad energie sempre maggiori per poi arrivare, entro la fine dell’anno o all’inizio del 2009, alla sua energia "nominale", cioè a due fasci che viaggiano con una energia di 7 Tev e si scontrano quindi a una energia di 14 Tev.