Da Ginevra un nuovo sguardo alle origini dell'Universo
Arriva dal CERN di Ginevra la notizia che uno degli esperimenti dell'acceleratore LHC - Large Hadron Collider - ha consentito ai ricercatori di rilevare qualcosa che non era mai stato visto prima. Questo qualcosa, pur con tutte le cautele del caso, potrebbe essere il plasma di quark e gluoni che si ipotizza si sia generato subito dopo il Big Bang.
L'esperimento in questione è il CSM, un colosso di 14.000 tonnellate, che ha richiesto 16 anni per la sua costruzione, al quale lavorano oggi 3.100 scienziati coordinati dall'italiano Guido Tonelli. L'esperimento studia in particolare i risultati degli scontri tra protoni accelerati ad altissima energia.
Da questi urti si genera solitamente una cascata di altre particelle. Ora i ricercatori hanno osservato che nel caso si formino più di un centinaio di nuove particelle, alcune di queste tendono a raggrupparsi. Questo fenomeno potrebbe ricondurre a quanto si teorizza sia avvenuto al momento della generazione dell'Universo: il Big Bang avrebbe infatti generato le particelle primordiali, all'origine di tutta la materia, i quark, peraltro finora mai osservati, i quali sarebbero esistiti per una frazione di tempo infinitesimale in forma libera insieme ai gluoni, il plasma primordiale appunto. Dopodichè ha immediatamente prevalso una forza che ha legato insieme i quark, utilizzando i gluoni come un collante, formando le diverse altre particelle atomiche.
Toccherà ora a un altro esperimento dell'LHC, ALICE, studiare quanto si è generato dalle collisioni e dirci se davvero siamo arrivati a dare un'occhiata alle origini del nostro Universo.