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Gli astrologi e la morte di Lady D.

Nell'aprile del 2000 il mensile Astra spiega le cause astrologiche della tragica morte di Lady Diana avvenuta nel 1997.

Come tutti i credenti nell’astrologia sanno, la posizione apparente del Sole e dei pianeti del Sistema Solare rispetto ai settori dei segni zodiacali può avere notevoli influssi sulla nostra esistenza. Pochi però sanno che la stessa luce riflessa dai pianeti (quella fisica, vera, fatta di onde elettromagnetiche misurabili) e addirittura quella riflessa dai satelliti può avere ripercussioni fondamentali sulla nostra salute e sulla nostra stessa vita. Apprendiamo infatti da un numero del mensile di astrologia Astra di qualche anno fa, nella rubrica “La salute e gli astri” (a pagina 24 del numero di aprile 2000) che la luce dei satelliti galileiani può provocare effetti devastanti.

Dissipando i dubbi di una lettrice, l’astrologo che cura la rubrica scrive: “Riguardo a Giove si è registrato un raro fenomeno, non visibile a occhio nudo: la scomparsa dei satelliti galileiani (Io, Europa, Ganimede e Callisto) dietro il pianeta, avvenuta il 31 agosto 1997, ha causato la riduzione della sua luminosità apparente e ha coinciso col calo della protezione gioviana sulla corte inglese, con la conseguente tragica fine di Lady Diana.”

Resoconto molto preciso. Così preciso che viene voglia di controllare se è vero. Con un programma di simulazione orbitale si può andare indietro nel tempo e scoprire, con sconcerto, una fitta serie di errori che non ci si aspetterebbe mai potesse albergare in così poche righe di testo.

Per prima cosa, nella giornata del 31 agosto 1997 i quattro satelliti galileiani non si sono mai trovati contemporaneamente dietro il pianeta Giove, nemmeno per un secondo: Callisto era infatti sempre all’esterno. Non solo: gli altri tre satelliti, che si sono sovrapposti al pianeta gigante per alcune decine di minuti, non si trovavano tutti dietro al pianeta. Ben due stavano davanti (Europa e Ganimede), solo il satellite più vicino (Io) veniva occultato. È comunque vero che anche con due corpi davanti e uno dietro la luminosità totale del sistema di Giove diminuisce rispetto alla configurazione con tutti e quattro i satelliti fuori dal disco. A partire dalle albedo e dai raggi dei satelliti galileiani, confrontati con l’albedo e il raggio di Giove, si può calcolare un calo della luminosità apparente fra il 2 e il 3 per mille. Ma qui sorge un problema concettuale: se abbiamo una protezione pari a 1000 e questa protezione per pochi minuti si abbassa al valore di 998, cosa dovrebbe succedere? Al massimo ci potremo slogare una caviglia, no? Possibile che una così lieve differenza possa causare un incidente mortale?

Le sconcertanti scoperte, però, non finiscono qui. Io, Europa e Ganimede, essendo legati in una risonanza orbitale che causa il ripresentarsi della stessa configurazione ogni 4 x 42 ore (in un sistema di riferimento con Giove al centro), anche visti dalla Terra possono ripetere configurazioni simili. Per esempio, si potevano vedere i primi tre satelliti galileiani sovrapporsi al disco di Giove anche qualche giorno prima dell’incidente mortale di Lady Diana, il 27 agosto, o qualche giorno dopo, il 3 settembre. Allora la perdita di luce di Giove come funziona? Crea disastri una volta sì e due no?

Ma siamo poi sicuri che Giove fosse in carenza di luminosità? Stiamo tenendo conto anche dei millesimi, è vero, ma non c’è qualcosa di più sostanzioso? Il caso vuole che proprio nell’agosto del 1997 Giove si trovasse dalla stessa parte del Sole in cui si trovava la Terra. In quel periodo Giove aveva quindi, rispetto a sei mesi prima, una luminosità che era più che raddoppiata. Anzi, per dirla tutta (e qui pare che l’affascinante pianeta gigante voglia quasi prendersi gioco di chi si occupa di astri e salute) nell’agosto nel 1997 Giove ha raggiunto come massimo avvicinamento alla Terra il valore di 4,049 AU, un record relativo. Era infatti da quasi 11 anni, dal lontano novembre del 1988, che esso non veniva a trovarsi così vicino al nostro pianeta.

L’errore concettualmente più grave, vorrei quasi dire logico, da parte dell’astrologo di Astra è però quello di spiegare la tragica morte della principessa del Galles con ben tre anni di ritardo. Questa che arte è? È l’arte di prevedere il passato? In aprile 2000 ci viene spiegato in dettaglio perché nell’agosto del 1997 le cose sono andate così e così. Ma le previsioni per il 1997, quelle fatte per tempo, cosa dicevano? L’astrologa Sirio, sempre su Astra, prediceva che “il 1997 per Lady Diana sarà un anno fortunato... incontrerà il vero amore e gli eventi sbocceranno a Natale”. E anche l’astrologa Rita Rogers, che meglio di tutte aveva la possibilità di prevedere il tragico destino della principessa del Galles, dato che Diana si era recata da lei con il fidanzato Emad (Dodi) Fayed il 13 agosto, pronosticava convinta “un futuro felice”.

Diceva Cicerone: “Non riesco a capire come faccia un indovino a non scoppiare a ridere quando vede passare un altro indovino.”

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