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Fagioli stressati

La vita delle piante, oltre a quella dell’uomo e degli animali, è molto influenzata dalle condizioni ambientali. In particolari situazioni, queste possono originare uno stato di affaticamento o stress.

Le minacce al benessere degli organismi vegetali arrivano da diverse fonti.Gli attacchi di parassiti, come insetti o funghi, rientrano tra i cosiddetti stress di tipo biotico, mentre disponibilità di acqua nel terreno, temperatura, qualità della luce e sostanze inquinanti sono alcuni dei numerosi fattori che possono diventare causa di stress abiotici e provocare alterazioni nella fotosintesi, nuocere al normale sviluppo, causare anche il deperimento totale del vegetale.

Al contrario degli animali, che si sono inventati sistemi difesa ( dal troppo sole ci si difende spostandosi all’ombra, dalla sete raggiungendo un corso d’acqua), le piante, saldamente vincolate al terreno, hanno dovuto sviluppare meccanismi di adattamento. Le piante coltivate, che devono garantire elevata produttività, sono oggetto di innumerevoli studi per definire i meccanismi molecolari coinvolti che permettono di tollerare e reagire agli stress. Uno di questi studi è al centro del progetto OpUsLi, realizzato da partner europei e latino americani, specificatamente sul fagiolo, il legume più prodotto al mondo.

Il fagiolo rappresenta in tutta l’America latina una coltura tradizionale, diffusa soprattutto tra i piccoli coltivatori. E’ un alimento povero ma molto prezioso per le sue elevate proprietà nutritive.La pianta del fagiolo è molto sensibile all’aridità e alle carenze nutritive nel suolo, dei fosfati e dell’azoto in particolare. Altro fattore di stress è l’eccessiva insolazione, conseguenza del buco dell’ozono a livello antartico, che manifesta la sua azione su molte regioni dell’America latina.

Le varietà locali nel tempo hanno sviluppato forme di adattamento che sono oggetto di studio. Piante di fagioli stressate da siccità Piante di fagioli due giorni dopo l’irrigazione

Il progetto ha preso avvio dalla raccolta di semi di diverse varietà dalle facoltà d’Agraria di alcuni stati latino americani. Sono stati seminati su terreni presenti in cinque siti differenti di natura differente, per osservarne il comportamento.

In contemporanea, sono iniziate analisi e ricerche di laboratorio su una settantina di genotipi, per tre stagioni successive. Obiettivo: individuare i meccanismi cellulari e ormonali che hanno influenza sul contenuto in acqua delle foglie e la loro tolleranza all’aridità. Ne sono scaturite indicazioni sulle varietà che reagiscono meglio agli stress abiotici e che danno i migliori raccolti in termini di produttività, specie se coltivate con corrette pratiche agronomiche.

Ancora sul fagiolo, un altro gruppo di lavoro cileno ha concentrato le proprie ricerche per trovare le cause, e quindi prevenire, il fenomeno del distacco e conseguente caduta di foglie, fiori, frutti e altre strutture o organi della pianta, definito scientificamente abscissione. In questo caso, lo strato di cellule responsabile del fenomeno subisce l'indebolimento delle pareti cellulari: la causa è una variazione nel contenuto di enzimi, come la cellulasi, la cui produzione è regolata dall’etilene e controllata da un ormone della crescita.

Sforzi congiunti importanti, tesi a migliorare la produttività del prezioso legume e a diffonderne la coltivazione e il consumo in alcune terre particolarmente aride e povere, come alcune presenti in Bolivia, dove spesso le coltivazioni più diffuse sono quelle della coca.

Per approfondimenti: http://ec.europa.eu/research/rtdinfo/special_inco/05/article_2843_fr.html

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