Quando viene ritrovato un reperto archeologico, al di là dell'importanza dell'oggetto di per se stesso, immediatamente in chi lo osserva sorgono spontanee una serie di domande relative alla sua storia e alla contestualizzazione del reperto nella quotidianità di chi lo utilizzava.
Alcune risposte arrivano grazie all'archeometria, una disciplina che comprende un insieme di metodi di indagine e che si affianca all’archeologia vera e propria nello studio dei reperti archeologici e quindi nella ricostruzione dell’ambiente storico.
L’archeometria è l’applicazione di tutte le conoscenze scientifiche, sia qualitative che quantitative, su dei materiali di interesse storico. Essa infatti si serve di scienze come la biologia, la chimica, la fisica, la medicina, per acquisire tutte le informazioni possibili su un reperto e sull’ambiente circostante: sostanze di cui è composto, processi fisici, chimici e biologici naturali o artificiali ai quali è stato sottoposto, alterazioni che ha subito nei secoli.
Lo scopo finale è quello di migliorare la conservazione e progettare l'eventuale restauro del reperto, che può essere costituito da una vasta gamma di materiali: lapidei, ceramica, vetro, metalli, materiali pittorici (compresi pigmenti, coloranti e leganti), e materiali organici.
L'archeometria è una disciplina relativamente giovane; il primo significante risultato pubblicato nella letteratura scientifica è dovuto a Klaproth nel 1796. Egli fu un vero pioniere nel campo archeometrico, con un metodo chimico classico determinò la composizione di monete greche e romane e dei vetri. Inizialmente l'archeometria era considerata solamente come un aspetto minore dell'archeologia ma con lo sviluppo della tecnologia e con la l’invenzione di nuovi strumenti e tecniche di analisi, ha ormai dato luogo a vere e proprie specializzazioni.
In Italia nel 1993 è stata istituita l’Associazione Italiana di Archeometria (AIAr), nonché la principale associazione di studiosi e ricercatori nel campo dell’archeometria. L’Associazione ha lo scopo di promuovere e sviluppare le attività di ricerca, didattiche e professionali per lo studio e la salvaguardia del Patrimonio Culturale utilizzando metodologie scientifiche. Essa promuove contatti tra ricercatori delle discipline scientifiche e quelli delle discipline umanistiche per affrontare problematiche riguardanti lo studio, il restauro e la conservazione dei Beni Culturali.
Con cadenza biennale, l’AIAr organizza il suo Congresso Nazionale che è divenuto ormai un fondamentale appuntamento scientifico-culturale in Italia per giovani ricercatori e per la comunità internazionale degli studiosi di archeometria.
L’ottava edizione del Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Archeometria (AIAr) si tiene a Bologna dal 5 al 7 febbraio 2014. Lo scopo del Congresso è quello di favorire il confronto e lo scambio d’idee a livello nazionale sullo stato della ricerca finalizzata alla protezione e conservazione del Patrimonio Culturale.