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A Torino il Centro Pilota Regionale per i Disturbi del Comportamento Alimentare

Ricerca, cura e servizi per i disturbi alimentari

 

Disturbi alimentariAnoressia Nervosa, Bulimia Nervosa e Disturbo da Alimentazione Incontrollata sono solo i più comuni tra i  disturbi alimentari sempre più diffusi tra la popolazione, in particolare tra le giovani donne. Proprio per la crescente incidenza dei DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare), sono molte le realtà mediche e sociali che negli ultimi anni hanno posto la loro attenzione su tali patologie. In Piemonte l'organizzazione degli interventi è già attiva in diversi settori e la Regione si prefigge di migliorare la rete già esistente, costituitasi attorno al Centro Pilota per lo studio e la cura dei DCA del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Torino, presso l'ASL 1.

Il Centro, attivo presso l'Ospedale S. Giovanni Battista "le Molinette" di Torino, è una Struttura Complessa a Direzione Universitaria (Prof. Secondo Fassino), un Centro del Dipartimento di Neuroscienze dell'università di Torino che ha come obiettivo quello di curare e nello stesso tempo di migliorare la conoscenza scientifica di questi disturbi. Pietra miliare della Rete di Servizi del Piemonte e rinomato a livello nazionale, il centro offre diversi servizi: un reparto per il trattamento in regime di ricovero, un Day Hospital terapeutico psichiatrico multidisciplinare, un servizio ambulatoriale e due linee di ascolto telefonico in collaborazione con l'associazione PR.A.TO. per adulti e adolescenti

L'intervento proposto dal Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare (Anoressia, Bulimia Nervosa, Disturbo da Alimentazione Incontrollata senza Obesità) è di tipo multidisciplinare e si basa sul modello biopsicosociale. Questo significa che i numerosi elementi che concorrono allo sviluppo di questi disturbi vengono esaminati e curati da diverse figure professionali specializzate in differenti discipline (nutrizionisti, endocrinologi, psichiatri, psicologi e ginecologi) con compiti, competenze e livelli di coinvolgimento differenti.

Sulla bilanciaIl modello biopsicosociale, derivato dalla teoria generale dei sistemi, considera il sistema biologico, psicologico e sociale-relazionale interconnessi e pertanto prevede una strategia terapeutica multifattoriale, che consideri cioè tutti i livelli di funzionamento del paziente. È un approccio olistico, globale del paziente, della malattia e del suo trattamento per cui all'intreccio di fattori causali biologici, psicologici e sociofamiliari corrisponde una strategia terapeutica che articola in modo non contraddittorio i trattamenti nutrizionistici, farmacologici, psicoterapeutici e riabilitativi per un'analisi globale del disturbo.

La terapia biopsicosociale quindi, che rappresenta l'applicazione clinica del modello biopsicosociale, è un approccio integrativo centrato sul paziente per concettualizzare e implementare il trattamento quando i fattori biologici si presentino insieme a fattori psicologici e socio-relazionali. La caratteristica principale dell'intervento sui DCA è la personalizzazione della strategia terapeutica, mettendo in primo piano l'unicità dell'individuo. Per strategia s'intende un progetto terapeutico a rete, elaborato in seguito ad una valutazione psichiatrica e medica complessiva e adeguata alla patogenesi multifattoriale.

Il personale del Centro è in parte costituito da personale dipendente dell'Ospedale Molinette (Psichiatri, Dietologo, Infermieri), in parte da personale dell'Università di Torino (Ricercatori, Specialisti in Formazione, Borsisti, Dottorandi di Ricerca, Assegnisti di Ricerca), in parte da personale assunto "ad hoc" (Dietisti, Dietologi, Psicologi, Endocrinologi). La presenza di ricercatori in un contesto universitario permette di riflettere sull'attività svolta e di apportare novità ed aggiornamento costante. Proprio per l'importanza che il ruolo della ricerca svolge parallelamente all'intervento clinico, non  vi è nel centro personale dedicato alla sola ricerca senza intervento clinico e a tutte le figure che svolgono attività clinica viene richiesto almeno interesse e curiosità per la ricerca.

 

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