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Notizia del 15/09/2013

Svelato il mistero della costante di Hubble

L'universo, dal Big Bang ad oggi, continua ad espandersi e per determinare la velocità con cui lo fa gli scienziati usano due metodi: uno studia la radiazione di fondo cosmico in microonde, l'altro il movimento delle galassie vicine alla Via Lattea. I risultati ottenuti dai due modi di agire, però, mostrano delle incongruenze e differenze troppo grandi per essere ricondotte a semplici errori di misurazione.

Recentemente un gruppo di ricerca dell’Università di Heidelberg, guidato dall’astronomo italiano Luca Amendola, è riuscito a dar conto per circa un quarto della differenza tra le due costanti di Hubble rilevate.

Gli studiosi hanno ipotizzato che la Via Lattea sia localizzata in una bolla di Hubble, ovvero in una zona dove la concentrazione di materia è inferiore alla media dell’intero cosmo. Se così fosse la materia fuori dalla bolla attrarrebbe le altre galassie circostanti in maniera così forte che si muoverebbero con una velocità maggiore della media. In tal caso la costante di Hubble misurata risulterebbe più grande nei nostri dintorni rispetto a tutto l’universo nel suo complesso. 

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