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Notizia del 09/01/2007

Staminali nel liquido amniotico: scoperte grazie a due italiani

Una fonte di cellule indifferenziate alternativa agli embrioni

Menti italiane, strutture di ricerca americane, questo il connubio che ha consentito di giungere a una importantissima scoperta nel campo della ricerca sulle cellule staminali. E' possibile prelevare cellule immature, capaci di svilupparsi nelle cellule differenziate adulte dei diversi tessuti e organi umani, anche dal liquido amniotico che protegge lo sviluppo fetale, aggirando in questo modo le numerose problematiche di tipo etico sollevate dall'utilizzo di cellule staminali di derivazione embrionale.

Autori della ricerca sono l'italo-americano Anthony Atala, direttore dell'Institute for Regenerative Medicine alla Wake Forest University in North Carolina, e Paolo De Coppi, ricercatore italiano laureatosi a Padova e, come tante nostre brillanti risorse, imprestato ai centri di ricerca americani.

Le cellule staminali isolate dal liquido amniotico sono del tipo "totipotente", ovvero in grado di generare tutti i diversi tipi di cellule del nostro organismo, potendo così essere utilizzate sia per riparare tessuti danneggiati che per riprodurre nuovi organi. Ora che ne è stato verificato il potenziale di "differenziazione" i ricercatori devono dedicarsi alla verifica del potenziale e del controllo della proliferazione di queste cellule, affinchè non si verifichi il rischio di accrescimenti incontrollabili con conseguenti possibili degenerazioni tumorali.

L'entusiasmo per la scoperta è evidente, in ogni caso i ricercatori invitano alla cautela poichè saranno necessari ancora alcuni anni di studi di laboratorio prima di arrivare alle applicazioni terapeutiche.

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