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Notizia del 16/02/2011

Misurare i danni da radiazione cosmica, la ricerca italiana partecipa agli studi della ISS

La ricerca italiana partecipa al progetto Biokis che a partire dal 19 aprile  2011 realizzerà nuovi esperimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, (ISS), dove sta già operando l'astronauta italiano Paolo Nespoli, che presto sarà raggiunto anche da Roberto Vittori.

Uno dei sette esperimenti della missione è realizzato da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell' Università di Firenze: il suo nome è 3DISS ("DNA on Diamond Dosimeters on board ISS") e ha lo scopo di studiare e misurare gli effetti dei danni da radiazione cosmica primaria e secondaria sul DNA utilizzando dispositivi innovativi basati su diamante sintetico.

Questi studi hanno ricadute scientifiche rilevanti nel campo delle missioni spaziali con equipaggi, nel campo dell'astrobiologia e della ricerca sulle origini della vita oltre che della ricerca sulla presenza o la possibile distruzione di materia organica su altri pianeti.

Nello spazio le principali fonti di danno biologico sono, infatti, causate dall'esposizione alle radiazioni presenti, composte sia da una componente elettromagnetica, sia da particelle (raggi cosmici), che cresce  all'interno delle sonde o delle Stazioni Spaziali a causa delle interazioni tra i raggi cosmici primari e le pareti stesse degli spazi abitativi.

Il vantaggio del diamante in quest'applicazione è non solo la sua inalterabilità chimico-fisica, ma anche il suo essere equivalente al tessuto organico ai fini dell'interazione con la radiazione cosmica, essendo  formato da carbonio  La dose assorbita dal diamante e il danno provocato nel DNA esposto saranno misurati in laboratorio una volta che la missione rientrerà a Terra e l'esperimento verrà riportato ai laboratori dell'Università di  Firenze.

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