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Notizia del 05/03/2014

Impacchettare il cuore per monitorarlo

Una guaina flessibile di silicio e componenti optoelettronici, microsensori, da far indossare al cuore per monitorarne lo stato di salute e addirittura curare eventuali disfunzioni.

E' questa l'idea cui stanno lavorando alla University of Illinois. Le prove per ora sono state effettuate su un cuore, prelevato dal corpo di un coniglio e ancora pulsante.  I risultati sono incoraggianti: comparando le informazioni provenienti dai sensori sulla guaina con i dati ottenuti con metodi di imaging più tradizionali, gli scienziati sono stati in grado di misurare con estrema precisione parametri come temperaturaattività elettrica e pH in regioni diverse dell’organo. 

Ma nella guaina possono essere inseriti anche elettrodi in grado di stimolare l’organo, il che la renderebbe a tutti gli effetti un pacemaker in grado di regolarizzare il battito cardiaco.  Ora si deve lavorare sul problema della alimentazione del sistema e su quello della biodegradabilità una volta esaurita la funzione.

Non ultimo, si dovrà passare a test su altri animali e infine sull'uomo. I tempi sono ancora lunghi, ma c'è già chi pensa a possibili applicazioni su altri organi, come il cervello.

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