Immortali per fame
E' una storia che circola da qualche anno: diminuire le calorie, arrivare quasi sull'orlo della morte per fame, allunga la vita di alcuni organismi. Potrebbe funzionare anche sull'uomo?
A parte la valanga di informazioni più o meno corrette che circolano in questo campo, un salto in questa direzione sembra venire da una ricerca pubblicata dalla rivista Nature. Scienziati dell'Università Johns Hopkins, negli Stati Uniti, hanno studiato una proteina presente nei mammiferi, chiamata SIRT1. E' da tempo al centro dell'attenzione per via di osservazioni che mostravano come la proteina equivalente nei lieviti e nei vermi era implicata nel fenomeno dell'allungamento della vita in caso di riduzione delle calorie. Successivamente anche nei topi era stato scoperto un meccanismo simile.
Ora, sempre compiendo esperimenti su topi, i ricercatori della Hopkins hanno trovato altri dettagli sulla SIRT1. La proteina, infatti interagisce con un gene (PGC-1alpha) che a sua volta è profondamente coinvolto nel metabolismo del glucosio, uno dei processi considerati fondamentali proprio per i meccanismi dell'invecchiamento. Ma il sogno dell'immortalità per ora sarà bene tenerlo a bada: i ricercatori americani pensano che gli studi in questo campo potranno rivelarsi utili soprattutto per la terapia del diabete.