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Diminuisce la fame di energia del nostro territorio

Entriamo nel dettaglio di quanto emerge dai dati riportati nell'ottavo Rapporto sull'energia redatto dalla Provincia di Torino.

Rapporto energia 2012 - copertinaIl consumo e la domanda di energia nel 2011 sul nostro territorio sono decisamente in diminuzione. I dati che emergono dall’ottavo Rapporto sull'energia della Provincia di Torino , presentato durante il recente convegno internazionale previsto come step a metà svolgimento del progetto Cities on Power, cofinanziato dal Programma Europa Centrale, possono essere interpretati con animo contrapposto: ottimista, siamo diventati virtuosi,  pessimista, ecco il miglior riscontro della  crisi economica in atto.

In ogni caso, i consumi totali di energia per soddisfare i bisogni interni del territorio provinciale scendono sotto la soglia dei 5 Mtep (tonnellata equivalente di petrolio), il valore più basso mai registrato da quando la Provincia compie tali tipologie di rilevazioni.  Si tratta di energia composta per  il 66% da gas naturale, il 24% da prodotti petroliferi e il 10% da fonti rinnovabili. 

Anche la  domanda di energia nel 2011 si è ridotta: del 16% rispetto al picco di consumo del 2001, e di quasi il 9% rispetto al 2010, anno insolitamente freddo. La contrazione della domanda energetica è in atto dal 2007 e tale andamento si è rafforzato negli anni  successivi. In pratica siamo ritornati ai valori degli anni ’90.

Consumi totali energia - graficoMa è soprattutto la lettura nel dettaglio agli andamenti del consumo nei diversi settori che ci fa propendere, purtroppo, per una maggiore influenza della crisi economica sui dati: il settore industriale, infatti, subisce un crollo nei consumi energetici tra il 2010 e il 2011, e siamo addirittura a un meno 33% rispetto al 2000.  Analogamente, anche i consumi energetici nel settore dei trasporti sono in forte diminuzione e nel 2011 si registra il valore di consumo più basso della serie storica, se paragonata ai picchi di consumo del 2001 la contrazione è del 25%.  Si mantengono invece sostanzialmente inalterati i consumi per uso civile.  Viene segnalato anche che continua a crescere il contributo energetico del calore distribuito tramite teleriscaldamento, ormai pari al 10% della domanda di energia (termica ed elettrica) complessivamente richiesta dagli edifici della provincia torinese.

Una buona notizia è che la produzione netta energia elettrica da rinnovabili si aggira intorno al 23% dei consumi elettrici: abbiamo quindi superato l’obiettivo europeo del 21%.

Rapporto energia - emissioni CO2Altro dato positivo, nel 2011 le emissioni di CO2 sono scese, per la prima volta, sotto i 12 Mton, quasi il 20% in meno di quanto registrato nel 1990. Questo significa che l’obiettivo di Kyoto (-6,5% rispetto al 1990 nel periodo 2008-2012) in provincia di Torino è, per il momento, più che raddoppiato.

Purtroppo, come è facilmente presumibile dal momento che il nostro territorio non offre riserve energetiche fossili proprie, il sistema energetico provinciale dipende al 93% da approvvigionamenti esterni, in gran parte di gas naturale.  L’unica possibilità di limitare l’approvvigionamento estero e il consumo di gas naturale rimane  quella di ricorrere ad un uso più consistente di fonti rinnovabili. Sebbene tali fonti stiano registrando tassi di crescita importanti negli ultimi anni, nel breve-medio periodo è difficile ipotizzare una reale transizione alle rinnovabili. La riduzione della dipendenza dal gas naturale dovrà pertanto essere trainata da una combinazione di strategie che vede al primo posto la riduzione dei consumi e dei fabbisogni delle utenze finali.

Cosa possiamo aspettarci per il futuro?  Una volta usciti dalla crisi economica torneranno a correre i consumi di energia, oppure le misure tese a favorire la  riduzione, nel frattempo messe in atto, faranno sentire comunque la loro influenza?  Il Rapporto della Provincia di Torino ipotizza uno scenario al 2020 comunque ottimista, la domanda finale di energia si dovrebbe attestare tra i 3,5 e i 3,3 Mtep, rispetto ai 4,2 odierni, e ci si aspetta un aumento della produzione da fonti rinnovabili pari a circa il 40% rispetto al  2011.

Ce la possiamo fare.

 

 

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