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Notizia del 12/04/2007

I sacchetti per la spesa saranno biodegradabili

Ogni anno il continente europeo è letteralmente sommerso da centinaia di migliaia di tonnellate di polietilene sotto forma di sacchetti o shopper multicolori: molti vengono utilizzati per la raccolta dei rifiuti domestici e raggiungono le discariche, moltissimi vengono abbandonati ovunque, con conseguenze sul degrado ambientale. Circa 100 miliardi di sacchetti sono usati ogni anno in Europa, un quarto spetta ai consumatori italiani. Per produrre questa montagna di polietilene (PE) i Paesi asiatici leader nel settore consumano annualmente 700.000 tonnellate di petrolio, immettendo in atmosfera quasi un milione e mezzo di tonnellate di CO2.

Per fronteggiare il problema la Camera dei Deputati ha emanato una misura che recepisce la normativa comunitaria EN13432 che prevede, a partire dal 1° gennaio 2010, la sostituzione degli shopper in polietilene con sacchetti biodegradabili. I nuovi sacchetti – bio shopper- dovranno privilegiare l’utilizzo di materie prime di origine agricola, per contribuire alla riduzione delle emissioni dannose ed incrementare lo sviluppo di nuovi comparti industriali strettamente collegati alle produzioni agricole locali.

A titolo di esempio, i tecnici indicano in mezzo chilogrammo di mais e un chilogrammo di olio di girasole le quantità necessarie per produrre 100 bio shopper. Per ora è ancora superiore il costo di produzione rispetto al prodotto tradizionale, ma sono comunque consistenti gli effetti positivi sull’ambiente, anche se non monetizzabili.