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Notizia del 03/06/2003

Bambini e uccelli imparano a "parlare" allo stesso modo

C'è una notevole somiglianza tra i meccanismi usati dai bambini e quelli dei piccoli uccelli quando si tratta di imparare ad esprimersi con i suoni.

Una ricerca condotta dall'Università dell'Indiana a Bloomington, pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, mostra infatti che i bambini in tenera età modificano i loro suoni in base alle reazioni che vedono attorno a loro. In altri termini, i suoni vengono provati un po' a caso, e poi il bambino sta a vedere se la mamma sorride, lo tocca o fa qualcos'altro. Quindi l'apprendimento del linguaggio non è solo questione di imitazione dei suoni fatti dai genitori, ma è anche una specie di addestramento sociale verso le reazioni di chi ci circonda. E proprio qui sta la somiglianza con il canto degli uccelli: i piccoli volatili, infatti, sono molto attenti a cosa fanno gli adulti attorno a loro quando cantano in un certo modo oppure in un altro, e modificano i suoi emessi in base a ciò che vedono.

L'esperimento che ha portato a queste conclusioni è stato condotto su 30 bambini dell'età media di otto mesi, che sono stati osservati dai ricercatori mentre giocavano con le loro madri per due sessioni di trenta minuti l'una.

L'analisi di ciò che avveniva durante queste sessioni ha convinto i ricercatori che i bambini cercavano di adattare i loro suoni non solo a quello che sentivano dalla madre, ma anche a ciò che vedevano succedere attorno a loro.

"Questo esperimento - dice Michael Goldstein, uno degli autori della ricerca - ci mostra che il comportamento materno ed il sistema sensitivo del bambino interagiscono per generare lo sviluppo di un comportamento infantile via via più avanzato. Ci mostra anche che l'apprendimento sociale è una parte cruciale dell'imparare a parlare".

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