Vaccini, quanto costano (e quanto fanno risparmiare)

 

 

Abbiamo scritto pochi giorni fa del caso Stamina e della nomina del nuovo comitato da parte del Ministero della Salute ma stavolta a finire sotto l’occhio del ciclone sono i vaccini: infatti il tribunale di Torino, su istanza del Codacons, ha deciso di aprire un’inchiesta sul perché il sistema sanitario somministri ai bambini (di default) il vaccino esavalente (comprendente quindi sei vaccinazioni, tra cui due non obbligatorie, ovvero quello per la pertosse e per Haemophilus influenzale di tipo B) al posto delle quattro vaccinazioni obbligatorie (per difterite, tetano, poliomelite ed epatite B).

Vaccini, quanto costano (e quanto fanno risparmiare)

Secondo il Codacons la somministrazione dell’esavalente può comportare danni da sovraccarico e conseguente choc al sistema immunitario dei bambini, mentre sul fronte economico la procedura comporta un evidente spreco di soldi pubblici a carico del Sistema Sanitario Nazionale pari a 114 milioni di euro all’anno a ovvio vantaggio delle case produttrici di farmaci.

A spiegare meglio la questione ci ha pensato Stefania Salmaso, direttrice del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’ Istituto superiore di sanità : "Che in epoca di tagli e spese sia importante focalizzarsi su quelle che sono le spese evitabili è fuori discussione, e infatti i costi evitabili sono quelli delle malattie che si possono prevenire con le vaccinazioni. Bisogna chiedersi quanto costano le malattie che possono essere prevenute rispetto ai costi delle vaccinazioni per fare un vero rapporto costi/benefici. E, numeri alla mano, sappiamo che la prevenzione vaccinale porta di gran lunga più benefici - sia in termini di costi che di salute - rispetto al trattamento delle malattie che con questa possono essere prevenute".

Ad esempio nell’anno 2002-2003 l’Istituto superiore di sanità ha documentato che i costi per un’epidemia di morbillo tra ricoveri per la malattia (prevalentemente per polmonite post-morbillosa ed encefaliti) sono costati in tutta Italia circa 9 milioni di euro.

Continua la Salmaso : "visto che i ricoveri sono solo una parte del costo totale della malattia, la spesa totale del morbillo, per un solo anno e solo per quella epidemia, è stato stimata tra i 18 e 22 milioni", continua Salmaso, "e le regioni che avevano vaccinato di più per il morbillo sono quelle che hanno risparmiato di più, come abbiamo visto. Se questo vale per il morbillo, figuriamoci per la pertosse e per l’Haemophilus influenzae di tipo b, per cui prima dell’uso esteso del vaccino esavalente avevamo casi di setticemia e meningiti ora praticamente azzerati , tali da richiedere ricovero ospedaliero e terapia intensiva, estremamente costosi".

In pratica ciò che si evince dalle parole della Salmaso è che la politica dello spendere oggi per risparmiare domani non ha un senso, infatti : "I costi delle cure - con casi che si verificheranno o potranno verificare per il resto della vita delle persone - possono essere evitati con un’unica azione di prevenzione, che vale per sempre".

E per quel che riguarda lo choc del sistema immunitario dei più piccoli? "L’idea che la somministrazione di più vaccini provochi uno choc immunologico è priva di fondamento scientifico. Nel sistema immunitario di un bambino piccolo, che da appena nato viene a contatto con un mondo di antigeni sconosciuti, non è certo l’aggiunta di uno o due antigeni in più nel vaccino a fare la differenza", precisa Salmaso.

La ricercatrice spiega infatti come i vaccini di oggi siano molto più purificati rispetto a quelli del passato, con una notevole riduzione del numero di sostanze in grado di indurre una risposta immunitaria.
Conclude poi: "La vaccinazione obbligatoria e gratuita è stata essenziale nel garantire non solo la protezione dalle malattie ma è anche stata uno strumento di lotta alla diseguaglianza sociale. Cercando di superare il divario tra i raccomandati e gli obbligatori si va verso una offerta allargata delle vaccinazioni riconoscendo la stessa importanza anche alle vaccinazioni non-obbligatorie. Una tendenza esattamente opposta a quanto richiesto da Codacons di limitare le vaccinazioni alle sole previste per legge".