Stamina, cosa aspettarsi dal nuovo comitato?

 

 

Sono già passati due mesi da quando il Ministero della Salute ha nominato un comitato scientifico apposito per valutare il Metodo Stamina, che come ricorderete ha scatenato una marea di polemiche.

Stamina, cosa aspettarsi dal nuovo comitato?

Solo in questi giorni, ha preso però il via il lavoro della commissione anche perché il ministro Lorenzin ha voluto integrare nel team due esperti segnalati dalle famiglie dei malati e dalle associazioni di categoria che rispondono al nome di Alberto Burlina (Università di Padova) e Gianluigi Forloni (Istituto Mario Negri di Milano).
A renderlo noto è stato lo stesso presidente del comitato, Michele Baccarani, che ha annunciato inoltre come non verrà divulgata prima dell’estate l’effettiva validità del metodo Stamina (e quindi di un eventuale sperimentazione clinica in forma ufficiale).

Lo stesso Baccarani ha dichiarato poi: "Oggi non abbiamo deciso nulla che riguarda il metodo del Prof. Vannoni, ma discusso quali documenti del ministero esaminare. Faremo presto, ma ci sono anche colleghi stranieri e il loro inserimento allunga un po’ i tempi. Il clima è sereno ed oggi abbiamo accolto i due esperti proposti dalle associazioni. Dobbiamo, visti i precedenti, lavorare in maniere ineccepibile e stabilire le procedure che seguiremo per il nostro confronto. Stiamo pensando, per agevolare tutti i componenti della Commissione, anche ad un sito web protetto dove confrontarci".

Verrebbe da pensare, visti i precedenti tentativi di riunire un pool di esperti che potessero analizzare la praticabilità di queste cure, cosa possiamo aspettarci dal comitato e se il suo giudizio potrà davvero dare una svolta all’uso del metodo Stamina. Come se non bastasse uno degli indagati (Marino Andolina) ha continuato come se niente fosse a somministrare le cure ad un bambino di tre anni affetto dalla malattia di Krabbe all’Ospedale Civile di Brescia.
Lo stesso Vannoni, responsabile del metodo Stamina e anche lui finito sotto gli occhi del ciclone, si è espresso ovviamente in maniera poco favorevole verso i lavori svolti dal comitato.

La Senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo, che già si era espressa sulla vicenda, ha commentato: "Dal punto di vista scientifico e medico sappiamo già tutto e da mesi; è ormai notorio come il preteso metodo Stamina sia il nulla e come tale inammissibile dal punto di vista scientifico, medico, etico, tecnologico, procedurale, regolatorio e legislativo".

Anche le tanto attese pubblicazioni scientifiche a sostegno del controverso metodo convincono poco o nulla: il lavoro si riferisce a un unico caso (manca quindi di solidità statistica), pubblicato su una rivista senza impact factor ed è privo di prove (come dati e misure oggettive) di efficacia del metodo somministrato.
Metodo che, ancora una volta, non convince gli esperti, e che più che portare alla genesi di neuroni sembrerebbe portare alla morte cellulare degli stessi.

Questo, sommato alle vicende degli ultimi giorni, ha portato la stessa Elena Cattaneo, Gilberto Corbellino e Michele De Luca a lanciare un nuovo appello alle istituzioni tramite le pagine del Sole24ore della scorsa domenica: "Non mancano secondo noi al Parlamento, al Governo e al Csm gli strumenti per chiudere definitivamente la vicenda. E se quelli esistenti non bastano s’intervenga rapidamente, perché il caso Stamina è la punta di un iceberg contro il quale potrebbe schiantarsi in breve tempo e quindi affondare l’organizzazione etica e funzionale dell’intero sistema sanitario. Ci chiediamo se il parere del comitato sia quindi realmente necessario visti i numerosi pareri di autorità della scienza e le numerose prove che già sono state commentate in questi mesi".