I segreti per lo sbarco su Marte

 

 

Il pianeta rosso dista dalla terra 56 milioni di chilometri... non proprio una passeggiata; lo dimostrano i vari viaggi di almeno 9 mesi per mandare i moduli rover su Marte negli ultimi anni.

I segreti per lo sbarco su Marte

Ma se in un prossimo futuro ad affrontare un viaggio così lungo dovessero essere gli esseri umani come potrebbero prepararsi adeguatamente? È quello che ha chiesto la Bbc agli scienziati dell’Imperial College di Londra, cioè come si potrebbe pensare un viaggio ovviamente completo di ritorno così lungo e così lontano.

Innanzitutto i ricercatori si sono occupati delle caratteristiche del veicolo spaziale che dovrebbe permettere il viaggio stesso e, dovendo viaggiare per tutti quei mesi, sorge subito il problema dell’assenza di gravità prolungata, poiché essa provoca problemi ai muscoli ed alle ossa; per ovviare al problema bisognerebbe creare una sorta di gravità artificiale prodotta dal movimento rotatorio del veicolo nello spazio aperto.

Il veicolo pensato dai ricercatori sarebbe costituito da due parti separate, collegate da una cabina di acciaio lunga circa 60 metri, che fungerebbe anche da asse della rotazione. Durante il viaggio servirebbero poi dei sensori wireless per monitorare la salute degli astronauti, i quali dovrebbero far fronte ad uno stress psicologico e fisico non indifferente.

Gli scienziati pensano poi che la navicella dovrebbe atterrare vicino all’equatore marziano, dove le condizioni ambientali sono "miti": - 30°C di media rendono il clima simile a quello dell’inverno antartico sulla terra. L’equipaggio dovrebbe quindi alloggiare in una struttura adeguata alla vita umana e costruita durante missioni precedenti.

Durante la loro permanenza sul pianeta, gli astronauti dovranno poi condurre intense ricerche geologiche ed atmosferiche, cercando tra i campioni la prova dell’esistenza della vita su Marte. La durata della missione, tra andata e ritorno, potrebbe toccare i 2 anni.

Poiché mandare un veicolo spaziale equipaggiato con abbastanza carburante per un viaggio di ritorno su Marte sarebbe troppo costoso, questo dovrebbe essere stato spedito in anticipo, possibilmente in una zona in cui è possibile trovare ghiaccio appena sotto la superficie. Un robot dovrebbe poi prelevare il ghiaccio e dividerlo in idrogeno ed ossigeno tramite elettrolisi per poter creare abbastanza metano necessario per il viaggio di ritorno. Se il progetto vi ha incuriosito, tutti i video e le simulazioni realizzati dai ricercatori sono disponibili sul sito della BBC.