E se la Russia ci tagliasse il gas?

 

É sotto gli occhi di tutti la tensione che sta aumentando tra la Russia e i paesi occidentali, c’è però un dettaglio che non è sfuggito all’occhio di molti, ovvero se Putin decidesse di chiudere il gas che per una buona parte alimenta le case di mezza Europa cosa succederebbe?
La risposta a questa domanda non è così catastrofica come ci si potrebbe aspettare ma non è poi neanche così tranquillizzante. Dalla Russia proviene un terzo del gas consumato dagli europei (italiani compresi) ed esso attraversa l’Ucraina, paese che proprio in questi mesi è su tutti i giornali per i disordini sociali che stanno devastando il tessuto sociale del paese con capitale Kiev. Putin non è stato a guardare e le conseguenze di una decisione contro l’Ucraina potrebbero davvero ripercuotersi su tutti noi.

E se la Russia ci tagliasse il gas?

A tal proposito le possibili conseguenze sono state elaborate da un team di ricerca del Politecnico Federale di Zurigo (Eth) che ha verificato la capacità di risposta dell’insieme dei gasdotti europei nel caso in cui si eliminasse una delle principali fonti di approvvigionamento. Purtroppo, i diversi scenari considerati,   evidenziano tutti un medesimo rischio: la congestione della rete, la formazione  di veri e propri "colli di bottiglia" che bloccherebbero l’approvvigionamento di gas per molte nazioni. Nel caso in cui uno dei principali fornitori di gas chiudesse i rubinetti, infatti, le nazioni europee sarebbero costrette a utilizzare tutte le stesse condutture per rifornirsi, e questo causerebbe un sovraccarico della rete.
Inoltre  la rete europea non è pensata per rispondere ad un simile scenario e dovrebbe attrezzarsi nel prossimo futuro proprio per scongiurare problemi di questo genere, per non dipendere completamente da paesi con i quali i rapporti possono sfociare nella crisi da un giorno all’altro.

Gli autori dello studio non hanno però solo descritto possibili scenari apocalittici avendo proposto nel contempo una soluzione, ovvero una strategia mutuata dalla gestione del traffico di dati su internet; in altre parole andrebbe preposto un maggiore controllo sul reale utilizzo del gas provenienti dai gasdotti ucraini, controllando quali gasdotti vengono maggiormente utilizzati e incentivando l’uso di quelli più "liberi".
Per fare ciò servirebbe una forte cooperazione da parte degli stati membri accettando di non poter stabilire il prezzo per l’utilizzo delle proprie infrastrutture industriali e non solo. Secondo i ricercatori se si riuscisse in questo compito la rete del gas europeo potrebbe essere immune da problemi.

Nel peggiore degli scenari, con lo stop totale delle esportazioni di gas dalla Russia grazie al modello di cui sopra anche i paesi che dipendono quasi interamente dal gas russo, come ad esempio Repubblica Ceca e Slovacchia, riuscirebbero comunque ad ottenere circa il 50 % delle risorse necessarie.