Un muro di ghiaccio per isolare la centrale di Fukushima

 

 

È ancora nella memoria di molti lo tsunami che devastò la centrale di Fukushima ed a distanza di tre anni le autorità giapponesi stanno ancora pensando ad un modo per isolare completamente la centrale per evitare il rischio di ulteriori contaminazioni, visto che l’acqua radioattiva stipata nelle cisterne dei refrigeratori dei reattori delle centrale potrebbe ancora infiltrarsi nel terreno. Come evitare tutto ciò?

Un muro di ghiaccio per isolare la centrale di Fukushima

La Tepco, la società che si occupa di gestire l’impianto, ha cominciato a rilasciarne una certa quantità nell’oceano (è stato garantito che si fa riferimento a quella con dosi radioattive non pericolose per gli esseri viventi) ma il governo giapponese ha appena approvato il piano per la costruzione di un muro ghiacciato sotterraneo intorno alla centrale, allo scopo di contenere le perdite.

Il progetto prevede sostanzialmente la costruzione di un muro di ghiaccio e suolo attraverso il raffreddamento operato da liquido refrigerante diffuso in pozzi dislocati intorno ai reattori.
In questo modo sarebbe possibile evitare il movimento delle acque sotterranee, impedendo che quelle contaminate possano infiltrarsi nel terreno.

La proposta ora è stata approvata e la costruzione di questo muro, conoscendo la rapidità dei giapponesi, dovrebbe iniziare già il prossimo mese e concludersi a marzo del prossimo anno.
Tale muro dovrebbe essere lungo circa 1,5 km ed essere profondo una trentina di metri, e avrebbe una temperatura media di circa -40°C.
Ma non è ancora chiaro se e come una costruzione così imponente (strutture simili, ma più piccole e meno durature sono state già costruite in passato) potrà influenzare la geologia del territorio, e se, soprattutto, sarà davvero efficace.