Il lupo torna protagonista in Italia

 

 

Già da diversi anni è stato accertato il ripopolamento del lupo in Italia, infatti oggi la popolazione è dieci volte più numerosa rispetto a 40 anni fa, quando l’antenato del cane domestico era sul punto di estinguersi.
Perché oggi questo inatteso "risveglio" del lupo è oggetto di dibattito?
Un recente studio promosso dalla Regione Marche contribuisce a fare chiarezza sulla situazione.

Il lupo torna protagonista in Italia

Agli inizi del secolo scorso e fino al secondo dopoguerra il lupo andò vicino all’estinzione, complice i massiccio intervento deleterio dell’uomo.
Si decise di correre ai ripari nel 1973 con l’operazione San Francesco, una campagna di sensibilizzazione promossa dal Parco Nazionale d’Abruzzo e dal WWF.
Da quel momento qualcosa deve essere cambiato nell’idea che la popolazione aveva riguardo al lupo e il tenace mammifero è tornato gradualmente a popolare boschi e zone montane della penisola.

Lo studio promosso dalla Regione Marche mette infatti in luce come nel 2012 il numero di esemplari abbia superato quota mille, 100-120 esemplari nelle Alpi e il resto distribuito su tutto l’Appennino, dalla Calabria alla Liguria.
Nelle Marche gli esemplari sono in numero compreso tra 140 e 160 divisi in 28 gruppi familiari.
Le misure adottate per la tutela del Lupo in Italia sono state quindi efficaci più che in ogni altro paese europeo, ed ora è necessaria una corretta gestione per non vanificare decenni di sforzi.

Tali dati fanno felici gli appassionati naturalisti ma non sono propriamente della stessa idea gli allevatori, ormai da decenni in lotta contro questo animale che, essendo al vertice della catena alimentare, spesso compie razzie negli allevamenti, provocando danni ingenti.
Essi sono tornati sul piede di guerra e hanno addirittura proposto la riapertura della caccia selettiva per diminuire il numero dei lupi (come viene fatto per i cinghiali), evento che vedrebbe vanificati i numerosi sforzi fatti negli ultimi 40 anni.

Ad esempio la Regione Emilia Romagna ha da poco varato il nuovo piano contro gli attacchi dei lupi al bestiame che prevede incentivi per l’acquisto di nuove recinzioni e cuccioli di cani pastori, e il 23 maggio ha preso il via a Parma la mostra itinerante "L’impronta del Lupo" per la migliorare la conoscenza dell’animale.

È molto importante che tutti, compresi gli allevatori, capiscano quanto sia fondamentale la presenza di un predatore di vertice come il lupo.
È infatti appurato che i super predatori hanno un impatto positivo sulla biodiversità, mantenendo un alto livello di funzionalità della catena trofica naturale.
Per chi temesse una incontrollabile proliferazione del lupo negli anni futuri, la risposta arriva da uno studio americano in cui si evidenzia che, raggiunto un certo livello di densità, i lupi entrano in competizione diretta indipendentemente dalla disponibilità di prede. Si innesca quindi un processo di "autoregolazione" che evita l’estinzione delle prede e impedisce la crescita illimitata del numero dei lupi.