Scoperta l’associazione tra il gene OXTR e l’amore materno

 

 

Il gene OXTR è tra i responsabili nell’attivazione dell’ossitocina, un ormone presente per il 30 % in più nelle donne rispetto ai maschi; tale ormone conosciuto come l’ormone dell’amore e dell’attaccamento, sarebbe associato ad una risposta più rapida (100 millisecondi) della parte frontale del cervello alla sofferenza infantile.
Lo rivela una ricerca condotta in collaborazione tra l’Università di Milano-Bicocca e l’Università di Tampere (Finlandia) pubblicata sulla rivista Emotion.

Scoperta l’associazione tra il gene OXTR e l’amore materno

Tale ricerca ha evidenziato come piccole differenze negli alleli del gene OXTR vanno ad influire la produzione dell’ossitocina prodotta dall’ipofisi posteriore e ciò si riflette nella capacità più elevata o meno di reagire ai richiami infantili, qualsiasi essi siano.
Lo studio ha condotto una ricerca su 48 madri (con un’età media di 30 anni) di bimbi di 7 mesi e 46 donne senza figli (con un’età media di 24 anni) e le loro reazioni emotive di fronte a immagini di volti di bambini che esprimevano sofferenza o bisogno di aiuto.

Il risultato ha evidenziato un tempo di latenza più rapido, circa 100 millisecondi, nella risposta cerebrale di empatia, negli individui (genitori o non genitori) portatori di una particolare variante genetica, rispetto a chi non la presentava.
È emerso che il genotipo GG della variante genetica rs53576 OXTR, presente in circa 1/3 della popolazione, era più efficace nello stimolare la corteccia orbito-frontale responsabile dell’attaccamento parentale. Una simile reazione empatica alla sofferenza infantile è stata osservata nel gruppo delle mamme (rispetto alle donne senza figli).

Al contrario, essere genitori o meno, possedere o meno il genotipo GG del gene in questione non modificava affatto la risposta elettrofisiologica alla vista di volti di persone adulte, dimostrando la specificità dell’effetto per il volto dei bambini piccoli.

"Da tempo – spiega Alice Proverbio dell’Università di Milano-Bicocca – si cercava di comprendere la relazione tra l’stinto di protezione dei piccoli e livelli di ossitocina cerebrale. Ora è chiaro che gli effetti dell’ossitocina cerebrale dipendono (in parte) dalla presenza di varianti genetiche (presenti nella popolazione in almeno 3 tipologie AA, AG, GG) del gene OXTR, che codifica il recettore di questo neuro-ormone. Anche in chi non è genitore è possibile che la presenza dell’allele GG di questo gene renda più funzionale l’ormone dell’attaccamento (ossitocina) simulando quindi l’amore materno nel cervello di persone senza figli, che sono quindi (in principio) più empatiche e protettive verso i piccoli, nei confronti di chi possiede le altre tipologie genetiche".