Il David di Michelangelo a rischio?

 

 

Il David di Michelangelo è a rischio. Una serie di micro-fratture, di cui si conosce l'esistenza già da più di cinquant’anni, percorrono infatti la porzione inferiore di entrambe le gambe della statua, in un punto quindi decisamente critico per la sua stabilità.

Il David di Michelangelo a rischio?

Ad occuparsi del problema cercando finalmente una soluzione è stato un gruppo di ricercatori dell’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr e dell’ Università degli Studi di Firenze i quali hanno eseguito un esperimento con repliche in gesso della statua a scala ridotta deformate all’interno di una centrifuga per replicare i possibili effetti della gravità nel corso di tutti questi secoli. I risultati, pubblicati sul Journal of Cultural Heritage, dimostrano che le fratture sono dovute ad un’inclinazione, seppur minima, del piedistallo della statua.

"Durante la rotazione all'interno dell'apparato, i modelli a piccola scala sono sottoposti a forze molto più elevate della forza di gravità, ma che agiscono con le stesse modalità", spiega Giacomo Corti, ricercatore del Cnr. "In differenti prove, le piccole statue sono state sottoposte a una forza centrifuga crescente, rendendo la statua sempre più pesante, finché gli sforzi gravitazionali non hanno superato la resistenza del materiale giungendo alla rottura".

Nell'esperimento, i ricercatori hanno passato in rassegna diversi parametri alla ricerca della possibile origine delle micro-fratture. "I risultati suggeriscono come sia la stabilità sia le caratteristiche della deformazione del David siano principalmente dovute all'inclinazione della statua", continua Corti. "Maggiore è l'angolo di inclinazione, maggiore è l'instabilità della statua sotto il proprio peso. L'inclinazione influenza inoltre anche la posizione delle fratture, che tendono a interessare porzioni via via più alte.

La comparazione di questi risultati con le lesioni rilevate sul David reale suggeriscono che una costante inclinazione della statua, anche se non superiore ai cinque gradi, abbia rappresentato il fattore critico per lo sviluppo dei sistemi di fratture nelle porzioni inferiori di entrambe le gambe. Come è nata l'inclinazione? "È legata probabilmente all'abbassamento non uniforme, con conseguente piccola rotazione del plinto su cui poggia la statua, verificatasi durante la sua permanenza di fronte a Palazzo Vecchio, tra il 1504 e il 1873", conclude Corti.