Il Brazuca al microscopio

 

 

I mondiali hanno preso ufficialmente il via e giovedì scorso il Brazuca, il pallone ufficiale della competizione, è rotolato per la prima volta nello stadio di San Paolo per la partita inaugurale tra Brasile e Croazia.

Il Brazuca al microscopio

Come già avevamo scritto i miglioramenti rispetto al suo predecessore, lo Jabulani, sono stati netti; quest’ultimo è stato odiato nella scorsa edizione dei mondiali dai giocatori e specialmente dai portieri per le sue traiettorie imprevedibili.
Invece il Brazuca ha già riscontrato pareri positivi tra i top player in queste prime partite del mondiale e a dare conferma di tali prestazioni ci ha pensato uno studio accurato condotto al microscopio elettronico da parte dei ricercatori della Polytechnic School of Engineering di New York, coordinati da Nikhil Gupta.

Gli scienziati hanno esaminato una parte della superficie del pallone per poterne analizzare la sua struttura, in modo da comprendere quali siano i dettagli microscopici che hanno permesso questo salto di qualità.
Commenta a tal proposito il capo dei ricercatori Gupta: "Esaminando la sezione, si notano diversi strati; il più interno è una sacca che contiene l’aria, poi uno strato di fibra composita e uno, più spesso di quest’ultimo, di schiuma espansa. Poi di nuovo fibra e un altro strato di schiuma, stavolta più sottile. Infine lo strato superficiale composto prevalentemente da poliuretano rispetto alla pelle sintetica utilizzata nei predecessori, materiale che permette un minore assorbimento dell’umidità atmosferica".

"I due strati di schiuma", continua Gupta, “hanno funzioni diverse: lo strato più spesso conferisce alla palla il livello desiderato di morbidezza, per evitare che i giocatori si facciano male quando la colpiscono di testa. Il secondo è costituito da una serie di celle chiuse, che fanno sì che anche la poca umidità che penetra dalla superficie non venga assorbita. Questi accorgimenti fanno sì che le performance e le dimensioni della sfera siano all’incirca uguali in tutte le condizioni atmosferiche".

La superficie esterna di Brazuca composta da poliuretano è inoltre a sua volta suddivisa in sei pannelli prive di cuciture in rilievo, in modo che il flusso d’aria che investe il pallone tra un tiro e l’altro sia il più regolare possibile.
Tale accorgimento basterebbe forse ad evitare le traiettorie dello Jabulani e le conseguenti scuse per qualche tiro un po’ sbilenco da parte dei giocatori.