Salviamo l’autoritratto di Leonardo

 

 

Il celebre ritratto del poliedrico genio rinascimentale, risalente al 1515 circa e attualmente conservato nella Biblioteca Reale di Torino, sta letteralmente svanendo.
I tratti del viso, dipinti con un particolare gesso rosso, stanno sbiadendo sempre di più e anche la carta presenta i segni evidenti del tempo.

Salviamo l’autoritratto di Leonardo

Inoltre le non adatte condizioni nelle quali per molto tempo è stato conservato il ritratto (luce, umidità, microrganismi, inquinamento) non hanno aiutato a preservarne la conservazione.

A trovare una soluzione per evitare il disfacimento dell’opera ci hanno provato i ricercatori dell’Università di Roma Tor Vergata, coordinati dal Prof. Adriano Mosca Conte; gli studiosi hanno infatti eseguito una serie di analisi approfondite sull’autoritratto per determinare la gravità del processo di degradazione che lo sta lentamente distruggendo, visto che attualmente l’opera è conservata in un particolare ambiente controllato.
I risultati di tali analisi sono stati poi pubblicati sulla rivista Applied Physics Letter.

Tali risultati hanno convinto gli scienziati che per evitare ulteriori danneggiamenti al disegno andrà da qui in futuro usato un approccio non invasivo, ad esempio andando ad analizzare con particolari strumenti la diffusione della luce ambientale sulla carta, in modo da preservarne gli effetti nocivi.

Con questi strumenti essi hanno scoperto che l’opera per un lungo periodo non precisato ha subito gli effetti dell’ossidazione dovuta ad un ambiente con elevata umidità probabilmente connessa alla conservazione in ambienti chiusi per tempi prolungati, cosa in effetti avvenuta a più riprese, secondo gli storici dell’arte, nei secoli successivi alla realizzazione dell’autoritratto.

Andando quindi ad analizzare le attuali condizioni di conservazione si potrà impostare un intervento mirato per garantire altri 500 o più anni di vita all’autoritratto di uno dei più grandi personaggi che l’Italia, o forse il mondo, abbia mai conosciuto.