Recensioni

La maledizione di Ötzi

Una delle scoperte archeologiche più importanti degli ultimi decenni, fra verità, misteri e dicerie.

Un delitto avvenuto più di 5.000 anni fa, un cadavere dal valore inestimabile conteso da due nazioni, sette morti misteriose ricondotte ad una maledizione. Stranamente non è la trama di un romanzo, ma una storia vera iniziata l'11 settembre del 1991 e che ancor oggi non ha delle risposte a tutti i suoi interrogativi. Quel giorno a 3200 metri di altitudine, al confine tra Alto Adige e Tirolo, una coppia di escursionisti tedeschi scoprì un corpo intrappolato nel ghiaccio.

Ötzi (così è stata in seguito battezzata la mummia) era appena venuto al mondo, per la seconda volta. Il cadavere, mummificato dal freddo intenso che ha miracolosamente conservato anche gli organi interni, apparteneva ad un uomo vissuto migliaia di anni prima che Tutankhamon regnasse sull’Egitto. Una scoperta senza precedenti per l'archeologia, uno scoop irresistibile per la stampa, un perfetto soggetto da cartolina per le città che lo ospitano, questo è stato ed è tutt'oggi Ötzi.

Il libro "La maledizione di Ötzi" è un'appassionante reportage che ripercorre attentamente tutta la vicenda iniziata quel giorno d'autunno del 1991, ma è anche l'indagine poliziesca del delitto più antico di cui si sia mai avuta notizia e il racconto di sette uomini morti dopo che le loro strade hanno incrociato quella della mummia. Guy Benhamou e Johana Sabroux avvicinano il lettore ad una delle scoperte archeologiche più eclatanti mai avvenute in maniera leggera ma non per questo meno esauriente.

Mano a mano che la lettura prosegue si avverte sempre più una sensazione di vicinanza con questo nostro antenato di 5.300 anni fa. Chi è stato ad ucciderlo? Perchè? La maledizione esiste davvero? Dopo qualche pagina viene voglia di diventare un po' investigatori e di andare alla ricerca della realtà. Sarà stato uno sciamano o un pastore? La sua morte era un sacrificio umano a qualche divinità? Era forse vegetariano? O omosessuale? Queste sono solo alcune delle ipotesi e delle dicerie che hanno riempito i giornali di mezzo mondo.

Tutti possono andare alla ricerca della propria realtà come tutti possono decidere se credere o meno alla maledizione, ma, come dicono Guy Benhamou e Johana Sabroux, non bisogna dimenticare il vero fatto straordinario: l'esistenza di un uomo che è stato in grado di portarci indietro nel tempo di migliaia di anni e di parlarci un po' della sua vita.

In copertina


Guy Benhamou e Johana Sabroux
L'età dell'Acquario
2006
224
978-88-7136-254-0

Suggerimenti