Curiosità

Come si adattano le piante alle temperature estremamente fredde?

Alcune piante per difendersi dal clima rigido sviluppano particolari adattamenti per sopravvivere.

Fortunatamente, l'inizio del freddo è solitamente graduale, in modo da permettere alla pianta di attivare le proprie difese.

Alcuni alberi si disidratano gradualmente durante i mesi autunnali. Entro l'inverno, dunque, l'umidità interna è talmente poca che il congelamento non danneggia le cellule dell'albero. Le piante hanno acqua nelle pareti cellulari ma non nella parte interna la cellula, il citoplasma ed il nucleo, dove il ghiaccio ucciderebbe sicuramente l'organismo.

La pianta risponde alle variazioni di temperatura, attivando un "antigelo", la resina.

Le conifere hanno altri meccanismi di sopravvivenza. Le loro foglie sono aghi sottili per ridurre al minimo la superficie esposta ai gelidi venti secchi. Gli aghi delle conifere hanno una o due nervature inserite nel mezzo di una struttura di supporto coriacea e resistente, avvolta da una spessa parete esterna notevolmente cutinizzata. Il lembo fogliare aghiforme riduce la traspirazione e su questa piccola superficie i pochi stomi si sono profondamente infossati per rallentare gli scambi gassosi in uscita, l'epidermide si è ispessita e le cellule della parte mediana della foglia si sono fortemente appressate. Traspirano meno ed hanno più ridotti scambi di gas e di liquidi con l'esterno, rispetto alle foglie delle latifoglie.

Tutto questo spiega anche il perché le resinose crescono molto lentamente; infatti, l'accrescimento dei vegetali è una conseguenza dell'attività fotosintetica la quale è, a sua volta, condizionata dallo sviluppo degli apparati fogliari.

Altro aspetto caratteristico delle piante resinose è quello di non possedere dei veri e propri vasi per il trasporto dei liquidi nutritivi, ma di avere strutture più semplici denominate fibro-tracheidi che assolvono ad un tempo le funzioni meccaniche di sostegno e di trasporto.

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