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La prima centrale solare a sali fusi italiana è operativa

Una tecnologia tutta italiana che produce energia rinnovabile conservabile

E’ nato a Massa Martena, in provincia di Perugia, il primo impianto a energia solare concentrata che funziona a sali fusi. Il progetto è stato  pensato dal premio Nobel Carlo Rubbia e realizzato dalla Archimede Solar Energy (ASE) e dalla giapponese Chiyoda Corporation, con il sostegno del Ministero dell'Ambiente. La centrale sembra essere la risoluzione di uno dei più grandi limiti delle ecentrale sali fusinergie rinnovabili: lo stoccaggio.

Ma come funziona l’impianto? Attraverso le parabole, il sole riscalda i sali contenuti in speciali tubi. A contatto con l'acqua questo calore si vaporizza, e aziona le enormi turbine che producono energia. Il grande vantaggio di questa tecnologia è che il fluido nei tubi può essere isolato e utilizzato per produrre energia anche di notte, cosa che con un impianto solare semplice risulta impossibile in assenza del sole.

La nuova centrale ha molti altri vantaggi: essendo il sistema molto economico (8-10 cent di euro per kw-h), le ricadute per il nostro Paese possono essere notevoli in termini di occupazione e Pil. Inoltre, l’impatto sull’ambiente è minimo. I Sali, infatti, sono un fertilizzante naturale, il che rende il processo di stoccaggio molto più sicuro dal punto di vista ambientale.

L'importanza di questa tecnologia è massima per i paesi a clima arido. Infatti la centrale possiede un sistema chiamato “Flash”, in grado di far evaporare l'acqua salata e condensarla in acqua dolce, sfruttando il calore prodotto e non trasformabile in energia per via degli attuali limiti delle turbine. Quest’acqua potrà essere utilizzata per l’irrigazione e contribuire così a trasformare le aree desertiche in campi coltivati.

Altri progetti simili sono in corso in altre zone d’Italia: Enel Green Power sta sperimentando una centrale a Priolo Gargallo, con un impianto solare collegato a una centrale a turbogas. In provincia di Catania partirà entro il 2015 un altro impianto sempre con tecnologia a sali fusi e altre richieste di autorizzazione sono già in corso in Sicilia e Sardegna.

Una vera e propria innovazione Made in Italy che  potrebbe segnare un grande cambiamento nelle energie rinnovabili.

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