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La pomata tecnologica

Nasce all'Incubatore del Politecnico di Torino la nanotecnologia che consente un rilascio prolungato dei principi attivi.

 

Un paziente affetto da psoriasi o dermatite cronica deve trattarsi ciclicamente per tutta la vita con creme che prevedono più applicazioni al giorno per essere efficaci.

Allo stesso modo, utilizzando le pomate o i cerotti transdermici attualmente in commercio, chi contrae verruche, ulcere cutanee, eritemi solari, ustioni o simili patologie dermatologiche si trova costretto a trattare le zone interessate ripetutamente nel corso dell’intero periodo di cura.

Progetto MISO - effetti sul dosaggio nel tempoIn questi casi il dosaggio terapeutico (inteso come dose di principio attivo rilasciato per unità di tempo) agisce in modo pulsato, come riportato nell'immagine. Il paziente è così tenuto a ripetere l’applicazione sulle zone cutanee interessate più volte durante la giornata, o durante l’intero periodo di cura, generando tempi sia di sovradosaggio tossico che di scarsa efficacia. Il risultato è il rallentamento della guarigione con un conseguente disagio prolungato, acuito anche dall’instaurarsi di inopportune dimenticanze.

Creme o pomate in grado di rimanere attive per più giorni consecutivi, mantenendo costante la concentrazione di farmaco rilasciata sulla cute, sarebbero in grado di ovviare a questi problemi. Il target di un rilascio di ordine zero (figura 1) è infatti un obiettivo cruciale in molti campi della medicina.

Il progetto MISO (Mesostructured Integrated Systems for Original solutions), nato da un’idea di Barbara Onida (Professore Associato presso il Politecnico di Torino, laureata in Chimica con un dottorato di ricerca in Ingegneria dei Materiali) e Renato Mortera (Ricercatore post-dottorato, laureato in Ingegneria Biomedica con un dottorato di ricerca in Scienza e Tecnologia dei Materiali), si propone l’ottenimento di tali creme o pomate in grado di rilasciare farmaci sulla cute in modo costante e prolungato nel tempo.

L’innovazione proposta si basa sull’utilizzo di particelle di silice amorfa a porosità controllata, ossia di particelle sub-micrometriche caratterizzate da pori tutti uguali e molto piccoli (dell’ordine di 2-10 nanometri)  in grado di immagazzinare elevate quantità di farmaco.

Progetto MISOL’opportuna combinazione di tali particelle con gli elementi presenti nelle creme o nei cerotti transdermici (figura 2), rende possibile l’ottenimento di preparati dermatologici in grado di rilasciare in modo costante e prolungato i principi attivi sui siti di applicazione. Ciò favorisce un’azione terapeutica continua e prolungata nel tempo, con una conseguente pianificazione e riduzione del tempo di cura; tali preparati, inoltre, sono in grado di ridurre le irritazioni e le infiammazioni locali,  grazie all’assenza di un contatto diretto farmaco-cute, e di garantire una maggiore protezione, grazie all’effetto lenitivo e protettivo della silice.

La tecnologia MISO può essere estesa anche al campo cosmetico, grazie alla selettività delle particelle di silice contenute nelle creme, ed  a tutte le patologie in cui una somministrazione costante di principio attivo risulta fondamentale. Tra di esse ricordiamo ad esempio le ischemie del miocardio e le cure ormonali, oggetto di grande attenzione, specie negli ultimi anni. Stime preliminari prevedono un mercato che solo in Italia conta più di 12 milioni di utilizzatori all’anno.

Il progetto MISO è attualmente in pre-incubazione all’I3P – Incubatore Imprese Innovative del Politecnico di Torino – e l’idea è oggetto di una domanda di brevetto presentata a Luglio 2010. MISO ha vinto il premio Giovani Innovatori TR35 Italia 2011 ed è arrivato tra i finalisti al concorso europeo Startent European Entrepreneurship Awards 2011, nella categoria Future Entrepreneurs High-tech Enterprises.

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