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Ecco i vincitori del Premio Giovedì Scienza

Emozionante premiazione per i giovanissimi finalisti della seconda edizione dell'iniziativa.

E' una giovane ricercatrice di 31 anni, Valentina Cauda, dell’Istituto Italiano di Tecnologia (ITT) sezione Politecnico di Torino, a spuntarla sui colleghi finalisti della seconda edizione del Premio Giovedì Scienza.

Premio Giovedì Scienza 2013 - presentazioneUn'edizione di grande successo, che ha visto raddoppiare rispetto allo scorso anno le domande di partecipazione, arrivate da ben 66 ricercatori, nonostante l'abbassamento del'età ammessa a 35 anni.  Di grande qualità tutte le candidature, è stato quindi arduo il lavoro del Comitato Scientifico del Premio per selezionare i 10 finalisti.

Scopo dell'iniziativa è promuovere le capacità di comunicazione dei giovani ricercatori nei confronti di un pubblico ampio, non specialistico.  Ecco allora che i "magnifici dieci" si erano dovuti confrontare lo scorso 18 marzo a suon di presentazioni del loro lavoro, ristrette in un tempo massimo di 6 minuti e 40 secondi e volte a conquistare non solo la giuria tecnica  (5 esperti di comunicazione), ma anche una Giuria Popolare  composta da 5 classi della scuola superiore di secondo grado.

Ma veniamo ai risultati, comunicati ieri nel corso della cerimonia di premiazione svoltasi nella splendida cornice della Sala Mappamondi dell'Accademia delle Scienze di Torino.  Intanto si è trattato di un successo tutto al femminile, sono, infatti, tre giovani ricercatrici a occupare le prime tre posizioni, un segnale importante che sancisce una situazione che vede sempre più la ricerca scientifica aprirsi ai contributi più efficaci dal punto di vista scientifico, e innovativi dal punto di vista comunicativo, indipendentemente da tutto il resto.  Oltretutto, in generale, la fase finale della seconda edizione del Premio GiovedìScienza si è distinta per un’altissima presenza di donne (il 60% dei concorrenti) e per la giovane età media dei ricercatori (31 anni).

Premio Giovedì Scienza 2013 - Valentina CaudaL'onore del primo posto, accompagnato da un bell'assegno di 5.000 euro, dunque, a Valentina Cauda, per la sua avvincente presentazione dello straordinario viaggio che le nanoparticelle possono compiere nel corpo umano per trasportare e rilasciare farmaci all’interno delle cellule tumorali, ingannandone le difese e facendosi aprire le porte con stratagemmi degni di un Ulisse supertecnologo.

Il secondo posto è per Elisa Carlino (30 anni), borsista al Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino, che ha affrontato il tema dell’effetto placebo. I farmaci sono somministrati in un contesto di caratteristiche fisiche e psicologiche (aspetto della “pillola”, come viene somministrato, le parole del medico, ecc.) che se permangono, anche in assenza del farmaco vero e proprio sostituito da un placebo privo del principio attivo, ha  lo stesso effetto, togliendo per esempio il dolore se il paziente crede gli sia stato somministrato un analgesico.

Terza Miriam Martini (32 anni), assegnista al dipartimento di Biotecnologie molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino, che ha proposto la lettura del genoma umano come un grande libro in cui gli errori di stampa, le mutazioni, possono innescare forme tumorali più aggressive. Identificare le mutazioni che svolgono un ruolo critico nella genesi tumorale (driver) ci permetterà non solo di comprendere i meccanismi alla base della genesi e sviluppo tumorale, ma potrebbe fornirci nuove possibilità terapeutiche.

Ricordiamo anche i nomi degli altri sette finalisti, tutti a pari merito in quarta posizione: Ubertino Battisti, 28 anni, Università di Torino, Matematica - Marco Beltrando, 34 anni, Università di Torino, Scienze della Terra - Elisa Benedetto, 26 anni, Università di Torino, Matematica - Marta Corno, 31 anni, Università di Torino, Chimica - Federica Maione, 34 anni, IRCC - Institute for Cancer Research and Treatment at Candiolo, Oncologia - Lorenzo Maschio, 33 anni, Università di Torino, Chimica - Francesco Porta, 32 anni, Università di Torino, Scienze Pediatriche e dell’Adolescenza.

 A Valentina Cauda il prossimo anno toccherà affrontare il pubblico sempre numerosissimo del  Teatro Colosseo di Torino con una conferenza tutta sua, nell'ambito del ciclo degli incontri di Giovedì Scienza.

 

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