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24000 km sopra di noi orbita il satellite Giove B

Il primo satellite in orbita del sistema europeo Galileo è stato lanciato il 27 aprile 2008 alle ore 00,16.

Fregat Dalla mezzanotte del 27 aprile, è in orbita Giove B, il primo pre-satellite del sistema europeo Galileo. Secondo Vincenzo Famà, responsabile per i programmi della B.U. Navigazioni & Comunicazioni Integrate: "E' stato un grande momento per il programma e per noi, [...] la messa in orbita di Giove B è la prima concretizzazione di un lungo lavoro, iniziato diversi anni fa, e che andrà avanti....".

Infatti, il satellite è del tutto uguale ai 30 che costituiranno il sistema definitivo, con l'unica differenza che rimarrà nello spazio per due anni.

Il progetto Galileo, analogamente al GPS americano, ha l'obiettivo di fornire un sistema accurato di localizzazione, con la differenza che nasce specificamente per l'ambito civile e che le antenne saranno in grado di inviare messaggi ai satelliti, oltre che captarne i segnali per la trilaterazione.

In questo periodo di tempo saranno messi a punto tutti i dettagli, con una sperimentazione che coinvolgerà anche gli Istituti di ricerca piemontesi, impegnati su diversi fronti.

Giove B naviga a ventiquattromila chilometri sulle nostre teste ed è partito sedici minuti dopo la mezzanote del 27 aprile (ora italiana) dalla base russa di Baikonur, nel Kazakhstan.

Ci ha messo 4 ore e 3 minuti prima di lanciare il primo segnale a Terra, due minuti dopo essersi staccato dall'unità di accelerazione Fregat che ne ha permesso il lancio. Dopo poco più di un'ora aveva aperto tutti i pannelli solari, indispensabili per la sua "alimentazione".

Giove B Il funzionamento di Giove B è un vero proprio esperimento di convalidamento dell'intero progetto Galileo: se Giove B funziona, si ha la ragionevole certezza che anche gli altri 30 satelliti possano funzionare.

Giove B porta con sé nello spazio l'orologio atomico tecnologicamente più avanzato finora costruito: il maser passivo a idrogeno, ottimizzato per l'uso nello spazio. L'apparecchiatura per il controllo orario è in realtà costituita da tre orologi, uno ad idrogeno e due al rubidio, di cui uno di riserva. Quello di idrogeno, che rappresenta il cuore fondamentale, sarà controllato da quelli al rubidio. Nei satelliti successivi saranno inseriti due orologi ad idrogeno, di cui uno di riserva, oltre ai due al rubidio.

Il satellite, dal peso di 500 kg, è provvisto di una strumentazione scientifica per lo studio dell'ambiente esterno e interno durante la sua permanenza in orbita. Questi dati saranno fondamentali per progettare i successivi lanci: all'altezza in cui si trova le intemperie fisiche e chimiche sono notevoli, tra radiazioni ionizzanti, vento solare e raggi cosmici. Per questo motivo, oltre che di un sistema di rilevazione dell'ambiente è provvisto anche di un "kit" per misurare il proprio stato di salute e la reazione alle condizioni avverse in cui si trova ora immerso.

E' stato costruito da un consorzio di industrie europee guidate dall'Astrium GmbH, mentre le varie parti sono state assemblate e testate da Thales Alenia Space. Il controllo è affidato al centro Telespazio a Fucino.

L'Italia ha rivestito un ruolo chiave in questo progetto. In particolare, il Centro Integrazione Satelliti di Roma ha curato le fasi di Integrazione del Satellite e ha effettuato i test funzionali di Piattaforma e di Sistema. Presso la stessa facility, sono inoltre state eseguite le prove ambientali (vibrazioni, shock, proprietà di massa) e quelle di termovuoto, durante le quali vengono verificate le prestazioni del satellite in un ambiente rappresentativo delle condizioni ambientali di missione; oltre alla B.U. Navigazione in Italia il lavoro ha coinvolto le IU AIT e Elettronica, a Roma come a L’Aquila e a Torino… Mentre il team di Milano, ha collaborato allo sviluppo delle strumentazioni per Giove A.

Una curiosità: Galileo è acronimo di "Galielo in-Orbit Validation Element" (elemento di validazione in orbita di Galileo), ma è anche stato scelto in onore di Galileo che aveva scoperto i quattro satelliti naturali del pianeta Giove. Non solo, aveva suggerito il loro uso come sistema di riferimento per calcolare la longitudine di un punto sulla superficie terrestre.

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