Gaetano Emanuele Bava di San Paolo nacque a Fossano, Cuneo, nel 1737 e morì a Torino nel 1829. Appartenente a una famiglia nobile, perse il padre all'età di cinque anni e fu allevato dalla madre, che intratteneva relazioni con la corte sabauda. Intrapresa la carriera militare, la abbandonò presto e si ritirò a vita privata, risiedendo ora a Fossano ora a Torino. Viaggiò undici mesi in Italia, poi compì un viaggio in Europa durante il quale conobbe Voltaire. Rifiutò la carica di ambasciatore presso la Repubblica di Venezia. Nel 1776 fondò la Società Sanpaolina, che con periodicità trisettimanale riuniva nella dimora torinese di Bava vari studiosi, tra i quali Denina, Galeani Napione, Loya, Robbio di San Raffaele, Tana, Valperga di Caluso; la frequentò anche Vittorio Alfieri. La Società, in cui si discutevano le opere dei maggiori scrittori del tempo, avversava gli aspetti radicali dell'illuminismo. Nel 1777 Bava diede vita, con Giuseppe Muratori e Guglielmo Della Valle, all'Accademia di Fossano, alla quale partecipò saltuariamente e della quale assunse la guida soltanto nel 1811, anno della morte di Giuseppe Muratori.
Ostile alla Rivoluzione francese, nel turbolento anno 1797 fu preso di mira, senza però subire conseguenze rilevanti, dagli insorti piemontesi. Nel periodo repubblicano del Piemonte (dicembre 1798-maggio 1799) condusse vita appartata. Durante il regime napoleonico (il Piemonte era stato annesso alla Francia nel 1802) fu insignito della Legion d'onore. Membro dell'Accademia delle Scienze di Torino, presentò memorie da cui scaturì la sua opera di maggior impegno, il